«I centri commerciali si cannibalizzano l’un l’altro»

Confesercenti prende posizione inequivocabile sul probabile ampliamento, da 24 a 34mila mq, delle Porte Franche di Erbusco
PORTE FRANCHE, "VOTATE NO"
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I consumi sono ancora in stagnazione ma le aree della grande distribuzione si espandono.«Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti - conferma il direttore generale di Confesercenti Lombardia Orientale, Alessio Merigo -: i centri commerciali si cannibalizzano l’un l’altro tra continue chiusure e fallimenti. Chi paga le conseguenze sono i cittadini che vedono il loro territorio martoriato da colate di cemento, i lavoratori sempre più precari, i piccoli commercianti di paese fortemente danneggiati».

Confesercenti prende posizione inequivocabile sul probabile ampliamento, da 24 a 34mila mq, delle Porte Franche: un invito a votare «no» al referendum del 29 maggio che porterà i residenti di Erbusco alle urne.

«Sono circa 6.500 cittadini che dovranno decidere le sorti di un intervento che, per la sua portata - prosegue Merigo - va oltre Erbusco. Si tratta di un’iniziativa fuorviante non un momento di alto esercizio della democrazia». Per i vertici di Confesercenti, infatti, si tratta di un tentativo errato di gestire localmente una questione che deve essere ricondotta a livello sovracomunale.

Erbusco poi, è già caratterizzato da un’elevata densità commerciale. «Con una superficie di vendita pari a 5125 mq ogni mille abitanti - specifica il vicedirettore Stefano Boni - Erbusco ha un dotazione superiore del 220% della media regionale, del 164% di quella provinciale e del 195% di quella della Franciacorta».

 

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