Giulia e il Monte Bianco: firma rosa sulla nuova via

La 24enne Giulia Venturelli, insieme alla guida Enrico Bonino, ha tracciato «An ice surprise», nella Combe Maudite del Massiccio
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Porta la firma di una giovane alpinista bresciana uno dei nuovi e difficili itinerari aperti da poco nel gruppo del Monte Bianco. Protagonista di questa scalata è Giulia Venturelli, nata a Brescia nel 1990 e residente a Gussago. Lo scorso mese di luglio ha conseguito la laurea in scienze del servizio sociale e si è successivamente iscritta all’albo degli assistenti sociali, ma quello che la impegna con assiduità è l’alpinismo praticato in tutte le sue forme. I riflettori del grande palcoscenico della montagna hanno iniziato da tempo a puntare verso di lei grazie ad alcune prestigiose realizzazioni.

Quella da poco conclusa nella Combe Maudite, una porzione del massiccio del Monte Bianco dove non mancano le pareti celebri e dalla quale partono itinerari prestigiosi, è stata condivisa con la guida alpina Enrico Bonino. Il difficile itinerario è stato tracciato alternandosi al comando della cordata, mettendo ciascuno a disposizione la propria esperienza e capacità di progredire su roccia, ghiaccio e neve, su terreno sconosciuto e difficile, che ha richiesto impegno mentale oltre che fisico e si è concluso nel buio più totale. «An ice surprise» - questo il nome della nuova via tracciata - è solo la più recente delle belle storie verticali che Giulia può raccontare.

«Le prime esperienze le ho vissute con mio papà e i suoi pazienti amici», racconta Giulia, «poi ho frequentato un corso con la società Ugolini e infine per un anno e mezzo è stato un mio mentore Beppe Chiaf: quello che sono ora lo devo in parte anche a lui». Chiaf, accademico del Cai, è deceduto nel 2011 sulla parete nord del Cervino, ed è stata una delle personalità di maggiore spicco dell’alpinismo bresciano.

«Mi piace vivere la montagna in tutte le sue dimensioni: scalare cascate di ghiaccio, vie di roccia e su terreno misto, arrampicare nelle falesie, percorrere creste. Cerco di seguire le stagioni e di assecondare l’istinto e la voglia, perché non tutti i giorni sono uguali». 

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