Giallo in fondo al lago: sub avvistano scheletro dentro un'auto

Dopo la segnalazione e le prime ricerche di ieri al largo di Tavernola, si attende il Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Genova
I sommozzatori durante le ricerche nel Sebino
I sommozzatori durante le ricerche nel Sebino
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Un’auto sul fondo del lago d’Iseo, al largo di Tavernola Bergamasca (Bergamo) che conterrebbe al suo interno uno scheletro. È questo il contenuto della segnalazione arrivata ieri ai carabinieri e ai sommozzatori del Gruppo Soccorso Sebino.

A far scattare le ricerche sono stati due sub che, nonostante la difficoltà dell’immersione, avrebbero avvistato il relitto e il suo macabro contenuto a 95 metri di profondità. I volontari del Gruppo Soccorso Sebino hanno immerso nel lago il Row, il loro robot, scandagliando tutta la zona, senza però trovare traccia dell'auto segnalata. Dal fondale il robottino ha rimandato immagini piuttosto nitide di rocce e vegetazione subacqua. Ma nessuna vettura.

Eppure di auto, lì sotto, ce ne sono: alcuni sub che si erano già immersi in passato avevano avvistato altre due vetture, a 60 e 84 metri di profondità. Modelli però diversi da quello riportato dai due sub e, soprattutto, senza alcuno scheletro all’interno.

I volontari hanno manovrato il Row sia verso sud sia verso nord, spingendolo per circa 200 metri e mantenendo una distanza di circa 120 dalla riva, immergendolo fino a 78/81 metri in direzione dell’abitato di Tavernola e fino a 80/81 di profondità verso nord.

Insomma un giallo in piena regola. Resta infatti da capire, qualora in effetti vi fosse uno scheletro all’interno di una vettura risalente almeno a due, se non tre decenni fa, a chi questi resti appartengano: dai ricercatori non sono state fatte ipotesi precise, in attesa di avere riscontri più concreti. Anche se di persone scomparse nella zona del Sebino sono piene le cronache dei giornali degli ultimi decenni.

Nel 2003, ad esempio, proprio nelle profondità del lago al largo di Tavernole vennero trovati, accanto alla Mercedes affondata, i corpi dei coniugi Roberto Moreni e Giovanna Mazzardi, scomparsi da Castenedolo nel marzo di quell’anno e individuati a 240 metri di profondità dai sommergibili impiegati dai ricercatori. 

Al momento le ricerche sono aggiornate al 5 settembre giorno in cui il Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Genova arriveranno sul Sebino con tecnologie che permetteranno di proseguire con più precisione le ricerche in profondità. 

 

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