Frazioni in allarme a Pisogne: «Troppo spesso manca la corrente»

L’appello del Comune: «O si interrano i cavi o si realizza una rete di contro-alimentazione»
La frazione Grignaghe di Pisogne © www.giornaledibrescia.it
La frazione Grignaghe di Pisogne © www.giornaledibrescia.it
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Restare senza corrente elettrica per alcune ore è un problema. Figuriamoci se capita a ogni sollevar di vento. E magari per tante ore. I danni per le attività economiche sono enormi, mentre i cittadini si vedono spiazzati, restando nell’afa in estate e nel gelo in inverno, oltre che senza ricarica per i cellulari.

A Pisogne, nelle frazioni di Pontasio, Siniga, Grignaghe e Passaboche e nelle località Pressò e Terzana sono fatti che accadono sempre più spesso. Il motivo è presto detto: la vegetazione è lasciata a se stessa, a crescere a dismisura senza che nessuno la regoli. Di conseguenza alberi e rami toccano i cavi della corrente, causando blackout, e, in caso di eventi estremi come quelli dell’estate in corso, i problemi si accentuano.

L’ultima volta è successo martedì e la penultima una decina di giorni fa, quando tutta l’area non ha avuto la corrente per circa 15 ore. Non solo, il 18 luglio a Siniga c’è stato un incendio per un cortocircuito, causato dai medesimi motivi. Per questo il sindaco Federico Laini ha scritto a Enel, per segnalare la situazione e chiedere una soluzione, con interventi che possano risolvere alla radice il problema.

Possibili soluzioni

Le soluzioni prospettate sono due: l’interramento dei cavi o la realizzazione di una rete di contro-alimentazione da utilizzare in casi di emergenza, esattamente come quella della Valpalot (che è alimentata da Pisogne e dalla Valtrompia, che entra in funzione in caso di problemi). «Il numero di eventi di forte maltempo con caduta di alberi e dissesti sono in crescita - afferma Laini -, gli immobili delle frazioni montane di Pisogne rimangono spesso privi di fornitura elettrica, con tutti i disagi conseguenti sia per le famiglie sia per le attività commerciali, anche con danni di natura economica. E ci sono persone che hanno collegati alla rete anche dispositivi salvavita. Gli operatori Enel intervengo sempre con solerzia, ma i tempi tecnici e le difficoltà legate ai luoghi non rendono fisicamente possibile un celere ripristino, compatibile con le comprensibili necessità di residenti e imprenditori». 

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