Dopo i volantini, murales contro il sindaco: «Dimettiti»

Le opposizioni si dissociano dall'accaduto, ma dopo i volantini e le scritte sui muri il clima politico a Rovato è rovente
Le scritte comparse a Rovato
Le scritte comparse a Rovato
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Dai volantini anonimi alle scritte vergate nella notte sul Municipio. Il clima politico a Rovato è bollente. Nei giorni scorsi mani ignote hanno lasciato un messaggio chiarissimo su un muro nella piazzetta interna che si trova nella galleria del municipio, a una decina di passi dall’accesso al Comune. Una scritta, fatta con bombolette spray, diretta chiaramente a Tiziano Belotti, sindaco della capitale della Franciacorta dall’estate 2015: «Dimettiti - si può leggere sul muro al pianterreno del Municipio -. Rovato non avrà più un  sindaco, ma avrà di nuovo la propria dignità». 

Parole cui lo stesso Belotti ha scelto di replicare attraverso la propria pagina Facebook, collegando gli autori della scritta anonima ad un’altra serie di vicende che, da fine 2014, con la fine della Giunta Martinelli, hanno reso particolarmente torbida la vita politica del Comune: «Cosa devo aspettarmi ora, l’incendio dell’auto (con me dentro) per il 2017? Beh, che dire… buon anno!».

Le opposizioni presenti in Consiglio comunale - l’ex sindaco Roberta Martinelli, Diego Zafferri, Rovato civica e il Pd - si sono tutte dissociate dall’accaduto, criticando «il modo codardo e vigliacco di agire al buio e nell’anonimato: le battaglie si fanno alla luce del sole, non si trasformano in personali questioni politiche». 
Intanto toccherà alla magistratura stabilire se dietro all’elenco di azioni - scritte, volantini, attacchi anonimi via social network - messe in fila da Belotti ci sia davvero un’unica regia

 

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