Delitto di Erbusco, l’autopsia svela 81 coltellate

Per gli inquirenti la dinamica del delitto rende difficile credere alla tesi dell'autodifesa sostenuta dalla coppia in carcere
Investigatori sul luogo del delitto nel 2016 - © www.giornaledibrescia.it
Investigatori sul luogo del delitto nel 2016 - © www.giornaledibrescia.it
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Non 40, né 60. Sono 81 le coltellate con cui la sera di martedì 12 aprile è stato ucciso Riadh Belkahla a Erbusco. 

In carcere per la morte del tunisino di 48 anni ci sono il 28enne Manuel Rossi e la fidanzata di 21, Giulia Taesi. E per gli investigatori - per la prima volta del delitto ha parlato il comandante provinciale dei carabinieri, Giuseppe Spina - quelle 81 coltellate renderebbero difficile credere alla tesi dell'autodifesa sostenuta dalla coppia.

Anche grazie a filmati di videosorveglianza, tabulati telefonici e altri accertamenti tecnici, i carabinieri stanno cercando di sciogliere alcuni nodi: di chi fosse il coltello - una lama di 20 centimetri - con cui Belkahla è stato ucciso e che Manuel ha fatto trovare ai carabinieri, dopo averlo tenuto per una settimana nella casa di Zocco di Erbusco dove conviveva con Giulia; se Manuel abbia agito da solo, e per stabilirlo anche tutti i vestiti della 21enne sono stati inviati ai Ris perché cerchino tracce di sangue; e ancora, chi abbia voluto l'incontro.

È servito a chiudere il cerchio anche uno scontrino che il 48enne tunisino aveva tenuto con sé: un caffè alle 21.54 in un bar di Erbusco. Il suo corpo senza vita era stato trovato intorno alle 22.45. Nel mezzo l'appuntamento con la coppia, ora in carcere.

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