Dal lago d'Iseo riemergono 3.500 bottiglie di vino Nautilus

Il Metodo Classico ha riposato per anni sul fondale a 40 metri di profondità: l'idea di Alex Belingheri
Il recupero del vino Nautilus dalle acque del Sebino
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Una tradizione, un procedimento produttivo, uno spettacolo per, appassionati, turisti e curiosi. Dal 2010, anno in cui per la prima Alex Belingheri (titolare dell'azienda Agricola Vallecamonica di Artogne) decise di provare a far affinare nelle acque del lago d'Iseo alcune bottiglie di Metodo Classico, con l'inizio della stagione calda va in scena il «ripescaggio» del Nautilus. Si tratta di bottiglie di vino che riposano sul fondo del Sebino per non meno di quattro anni a 30/40 metri di profondità.

Quest'anno a Monte Isola, poco distante dalla frazione di Peschiera Maraglio, sono state riportate a galla 3.500 bottiglie di Metodo Classico 2018 dell'azienda agricola Vinivallecamonica. E dopo l’estrazione Belingheri è pronto a riporre sui fondali i vini del 2022: 8.500 bottiglie, 216 magnum e 20 jeroboam che verranno recuperate nei prossimi anni.

Alex Belingheri, titolare dell'Agricola Vallecamonica di Artogne - © www.giornaledibrescia.it
Alex Belingheri, titolare dell'Agricola Vallecamonica di Artogne - © www.giornaledibrescia.it

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