Comune a caccia di aree «fantasma» che gli spettano

Affidato un incarico a un professionista che individuerà le fette di territorio mai acquisite
In municipio. È battaglia tra maggioranza e opposizione su un tema scottante
In municipio. È battaglia tra maggioranza e opposizione su un tema scottante
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Aree che avrebbero dovuto essere annesse al patrimonio pubblico e che, invece, non sono mai state cedute al Comune. Parliamo di migliaia di metri quadri, disseminati qua e là per il paese, per lo più attorno a grandi lottizzazioni autorizzate e terminate da decenni.

Succede a Paratico, dove l’Amministrazione guidata dal sindaco Carlo Tengattini ha affidato ad un professionista l’incarico di individuare le porzioni di territorio mai acquisite dal Comune e, soprattutto, di avviare le pratiche per l’annessione. Sforzo che, lo scorso anno, ha portato all’acquisizione di 8.500 metri quadri: si tratta di tre porzioni del maxi comparto ex Parigi costruzioni (siamo in via Mazzini, zona ex piscina) la cui realizzazione risale a più di dieci anni fa.

L’attacco. «Peccato che nessuno, in municipio, ne avesse mai preteso l’acquisizione - tuona Tiberio Boni, consigliere di opposizione di Paratico Libera-. Chissà quante migliaia di metri quadri del territorio sono rimaste in mano ai privati: parliamo di spazi che, per diritto, spettano alla cittadinanza. E se l’Amministrazione adesso ha deciso di scovare tutte le aree mai annesse al patrimonio pubblico, lo si deve ai continui solleciti della minoranza consiliare che più volte ha pungolato la Giunta su questo tema, anche a suon di interrogazioni e esposti alla Corte dei Conti».

Smentita. Una ricostruzione che il sindaco Carlo Tengattini smentisce categoricamente: «Altro che merito della minoranza. È dal 2010 - replica il primo cittadino - che tentiamo di impossessarci degli 8.500 metri quadri alla ex piscina. Il fallimento della Parigi costruzioni ha rallentato tutto il processo». E sulla ricognizione avviata nelle scorse settimane per identificare le altre aree mai acquisite, il sindaco precisa: «Stiamo lavorando per recuperare porzioni di territorio incluse in lottizzazioni che risalgono addirittura agli Anni Ottanta e Novanta, quindi ben prima della nostra Amministrazione. Un lavoro certosino, complesso, che peraltro non ci vede soli: sono moltissimi i Comuni nelle nostre condizioni. E proprio per evitare che questa situazione si trascini, da qualche anno pretendiamo l’immediata cessione delle aree standard da parte dei lottizzanti».

Riscontri. Dai primi risultati della ricognizione, pare che ci siano almeno sei lottizzazioni da cui il Municipio deve «riscuotere» aree standard: fra queste, tre sono nella zona industriale di via Foppe e una nel quartiere del Vanzago.

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