Cologne, passione e fede per il grande presepe

Agli occhi del pubblico è un'opera d'arte, che ruota attorno a passione e Fede. Dietro le quinte è invece un'opera d'ingegneria e d'elettronica. Il denominatore comune? L'orgoglio - assolutamente legittimo - degli Amici del presepio storico di Cologne che, ogni anno, stupiscono sempre più e che per questo Natale vogliono bissare il record dei 12.000 visitatori dello scorso anno. Attenzione, un numero assolutamente reale perché a certificare gli ingressi c'è un tornello a fotocellula, che certo non mente! Ma quello che anzitutto merita, al di là dei numeri grossi di questo presepe meccanizzato che offre un tuffo fedele nella Palestina di 2.000 anni fa, è l'intraprendenza di questi artisti - perché tali sono - che ci mettono davvero anima e corpo, con una convinzione che diviene il valore aggiunto di un grande diorama dietro cui si celano studi storici e nottate passate insonni tra carta pesta, gesso e pennelli.
Ma veniamo alla notizia. Da domenica 23 dicembre è aperto al pubblico il presepio storico allestito nelle cantine dell'ex villa Gnecchi, oggi Centro pastorale parrocchiale, in via Facchetti, a Cologne. È visitabile sino all'Epifania e poi ancora sabato 12 e domenica 13 gennaio nei seguenti orari: festivi 10-12 e 14.30-19, prefestivi 14.30-19 e feriali 15-18 (la mattina de 1° gennaio il portone rimane chiuso).
Il salto indietro nel tempo inizia un volta lasciata alle spalle la scalinata in pietra che separa il cortile dello storico palazzo dalla cantina lunga 34 metri e larga 6, quasi interamente occupata dal presepio. Un pezzo di storia nella storia del paese, un contesto (messo a disposizione gratuitamente dal parroco don Agostino Plebani) che impreziosisce il lavoro, il sudore e i sacrifici di Andrea Lorini, Christian Calabria, Mauro Marini e Homar Torri, i 4 amici dai 25 ai 39 anni dell'associazione «Presepio storico di Cologne», fondata nel 2007, e che gode della collaborazione (e manovalanza) di tre papà, Luigi Lorini, Gianluigi Calabria e Gianpaolo Torri. Come dire, figli e padri uniti anche dalla passione presepistica e dalla condivisione di quei valori cristiani che, ormai da una manciata d'anni, li spingono a realizzare un presepio da 180 metri quadri di sviluppo, con montagne alte sino a 4 metri, con 120 personaggi in movimento che si aggiungono alle 40 statue fisse, e inserite in un'ambientazione assolutamente reale.
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