Coccaglio La dispensa dei poveri

Ha preso corpo l'iniziativa che coinvolge i Volontari del Soccorso, la Parrocchia di S. Maria Nascente, Comune e Caritas
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COCCAGLIOVia libera al progetto «Dispensa sociale». Con la firma del protocollo operativo sottoscritto dai soggetti coinvolti nell'iniziativa, parte a Coccaglio un'iniziativa di assoluto interesse e di alto valore sociale.
La proposta è nata nell'ambito del Gruppo dei Volontari del Soccorso di Coccaglio e che ha trovato il sostegno dell'Amministrazione comunale, della Parrocchia S. Maria Nascente, della Caritas «Porta Aperta» e della Fondazione Cogeme Onlus.
L'obiettivo è quello, sul modello di realtà consolidate come il «Last Minute Market» di Bologna e la «Cauto» di Brescia, di riutilizzare e ridistribuire a nuclei familiari o a singoli individui, residenti a Coccaglio e in situazioni di forte difficoltà, derrate alimentari provenienti dalla grande distribuzione e dalle aziende produttrici. Prodotti non più commerciabili a causa di difetti nel confezionamento o perché prossimi alla scadenza. All'incontro ha partecipato anche il sindaco, Franco Claretti: «Dopo una fase iniziale di rodaggio, la nostra idea è di estendere il progetto a livello di Piano di Zona, nell'ambito dei Comuni del distretto Oglio Ovest, di cui sono presidente. Questo perché non venga sprecata alcuna risorsa, sia in termini di impegno dei volontari che di azioni in risposta ai bisogni dei soggetti più deboli».
Programma di intervento condiviso anche dalla Fondazione Cogeme Onlus la quale ha stanziato un contributo di 5mila euro per incentivare l'avvio dei lavori e, attraverso il suo presidente, Giovanni Frassi, ha mostrato l'intenzione di proporre Coccaglio come modello per altri Comuni. È toccato a Lino Lovo, in qualità di presidente dei Volontari del Soccorso, spiegare come è nata l'idea della dispensa: «Colgo l'occasione per ringraziare Gianni Ghidini e Renato Cadei, volontari nel mio gruppo, che si sono impegnati fortemente per la realizzazione di quella che è e sarà una nuova sfida. La difficile situazione economica che ogni giorno tocchiamo con mano mi ha spinto a chiedermi quali azioni avrei potuto mettere in campo per dare un significativo contributo nell'alleviare il disagio di chi fa fatica ad arrivare a fine del mese». «Sono felice dell'appoggio che la Caritas e la Parrocchia ci hanno offerto fin dall'inizio. Noi non vogliamo in alcun modo fare concorrenza, vogliamo piuttosto aggiungere il nostro contributo a quello di chi, la Caritas, svolge da 25 anni un lavoro straordinario».
Appoggio ribadito dal parroco, don Giovanni Gritti, che commenta: «L'idea della dispensa sociale ci è parsa da subito eccellente. C'è tanta roba da mangiare che, invece di essere buttata, potrebbe trasformarsi in pane e vita».
Dunque, un vero e proprio cerchio della solidarietà che si stringe intorno alla comunità e che unisce il mondo laico e quello cattolico.
Del progetto si occuperanno anche la responsabile per i Servizi Sociali, Daniela Antonini, e il referente per il progetto, Renato Cadei.
Il servizio presto trasferirà la propria sede nella Casa della Solidarietà in via Marcolini. Chi vorrà usufruirne presentando domanda allo Sportello dei Servizi Sociali.

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