Chiuso il seggio di Civine, delusi i 240 residenti

La frazione è lontana ed è una frazione di montagna. Il sindaco: «Non è una nostra decisione»
AA

Malumore e polemiche a Civine, per la prevista soppressione del seggio elettorale dalla mappa provinciale del voto, per motivi di sicurezza.

Disagi, ma pure un allontanamento, anche fisico, dalla politica che già a tanti residenti appare lontana. Ciò vale soprattutto per gli anziani: Civine è la frazione più distante dal centro, inerpicata sul monte quasi a livello di Brione.

Frazione di montagna, inevitabilmente destinata a un mutamento radicale a livello di mobilità per i 240 abitanti, buona parte dei quali, comunque, gravitano già attorno al centro gussaghese, che raggiungono per commissioni quotidiane.

Il seggio sarà a Navezze, nella scuola elementare frequentata dagli alunni di Civine. La protesta della comunità è rimbalzata sui social, innescata dalla pubblicazione su Facebook, da parte del gruppo di opposizione di Stefano Quarena, della delibera di Giunta. «Oltre a non comprendere il motivo di questa decisione - spiegano alcuni abitanti - si prosegue sulla strada della discriminazione di questa frazione. Allora chiudiamo anche il cimitero, visto che è rimasto l’unico segno comunale del territorio». Il sindaco cerca di placare le acque: «Non è mia abitudine rispondere a queste polemiche - dice Giovanni Coccoli - ma stavolta credo sia giusto fare chiarezza, dato l’argomento che anche a noi sta a cuore». Coccoli afferma che la decisione non è del Comune. «Non è che il sindaco un bel mattino si sveglia e decide di eliminare la sezione elettorale di Civine - spiega -. La decisione è conseguenza di verbali emessi dal comando provinciale dei Carabinieri, che dopo aver svolto sopralluoghi agli spazi destinati alla sezione, ritiene gli stessi non idonei, per una serie di problemi logistici e di sicurezza ,ad accogliere una sezione elettorale.

Gli elettori di Civine, nelle prossime elezioni, si dovranno recare presso la scuola di Navezze. E lo si è deciso nell’ottica di capire anche si possa, in quei giorni, pensare ad un transfert che conduca al seggio le persone impossibilitate a muoversi in autonomia». C’è delusione a Civine, come testimonia il parroco, don Angelo Gozio: «Gli abitanti non l’hanno presa bene - dichiara -, anche se saranno messi a disposizione pulmini a determinate ore, per cercare di porre rimedio al disagio. Ma è una decisione che non parte direttamente dal Comune e quindi bisognerà purtroppo farsene una ragione. Il seggio elettorale, ora soppresso, era situato nell’ex scuola di Civine (che ospitava una pluriclasse) ormai chiusa da tanti anni, di fronte alla chiesa, ed oggi è utilizzata prevalentemente per serate e incontri di gruppi e associazioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia