Che ha scavato Bugs Bunny? Emergenza conigli al cimitero

Una nuova denuncia riporta in auge un annoso problema, che da tempo aspetta una soluzione
Scempio. Un esempio dei danni provocati al cimitero dai conigli
Scempio. Un esempio dei danni provocati al cimitero dai conigli
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Emergenza conigli… al cimitero Vantiniano. I leporidi hanno fatto dimora nelle aree verdi prima fuori e poi dentro il camposanto ormai da un lustro. Passano gli anni e i tentativi delle varie Amministrazioni - ormai tre - di risolvere il problema, ma di soluzioni efficaci, al momento, neanche l’ombra. L’ultimo grido d’allarme arriva dalla famiglia Inverardi, proprietaria di una delle tombe di famiglia che si affacciano sul viale principale della struttura di viale Rimembranze.

La tomba è costellata da buche, tunnel, fiori e piante mangiate. «È qualcosa di indescrivibile - dice, affranta e arrabbiata, la signora Ornella -. Ormai non so più cosa fare. Da trent’anni abito a Torbole Casaglia, ma i miei genitori e i parenti sono seppelliti a Rovato. Ogni venerdì mattina, prima di andare al lavoro, passo a salutarli e la situazione è indecorosa. Buche e conigli selvatici ovunque».

La famiglia Inverardi, al pari di altre, ha provato ad agire in vari modi, ma senza risultati: «Prima - ricorda la signora Ornella - abbiamo messo una rete di plastica ed è stata mangiata. Allora abbiamo provato con una di ferro, ma è stata distrutta dai conigli, che hanno scavato un tunnel tra il marciapiede in cemento e l’erba. È incredibile che non si possa entrare in bicicletta o con il proprio cagnolino nel cimitero - il che ci può anche stare, per carità - ma che poi all’interno si sia in balìa di torme di conigli. È irrispettoso nei confronti di chi riposa nel cimitero, insicuro per chi vi entra e poco salubre per la struttura».

Il problema dei conigli non riguarda comunque solo Rovato: anche Pontoglio, Passirano e Coccaglio - per fare esempi degli ultimi mesi - hanno chiesto l’intervento della Polizia provinciale per cercare una qualche soluzione. Senza esito. Così il cerino torna in mano ai Comuni, che provano a tamponare… l’invasione. «Da anni - spiega il vicesindaco rovatese Pierluigi Toscani, che si occupa dei servizi cimiteriali - si prova a risolvere il problema alla radice, ma non abbiamo la bacchetta magica. Tra primavera ed estate c’è il boom, dovuto alla riproduzione. Nelle prossime settimane torneremo a intervenire».

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