Caso campeggi «low cost», i manifestanti tornano in piazza

Nei campeggi iseani non si ferma la protesta per «salvare il campeggio stanziale low cost»
Caso campeggi a Iseo, una delle passate manifestazioni - © www.giornaledibrescia.it
Caso campeggi a Iseo, una delle passate manifestazioni - © www.giornaledibrescia.it
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La protesta per «salvare il campeggio stanziale low cost» nei campeggi iseani non è finita. A ridargli fiato sarà ancora una volta il comitato dei campeggiatori stanziali, che ha fissato la data di due manifestazioni in programma davanti alla sede milanese della Regione Lombardia martedì prossimo, 22 maggio, dalle 9 alle 11, e sabato 16 giugno.

Quello che ha convinto i manifestanti a tornare in piazza - dopo le azioni già messe in atto più volte sul lago d’Iseo negli anni scorsi - è la presa di posizione in materia della Giunta regionale, che lo scorso gennaio ha licenziato una legge che definisce le case mobili «edilizia libera» e quindi non più soggette a permessi di costruzione.

Un provvedimento che non sana la situazione perché in conflitto con le disposizioni statali in materia paesaggistica, ambito per il quale continua a essere necessario il benestare degli organi competenti, Soprintendenza in primis. Martedì prossimo, mentre i campeggiatori manifesteranno, è previsto un intervento in consiglio regionale della consigliera Simona Tironi, al lavoro per trovare una sintesi tra due norme apparentemente in contrasto.

«L’obiettivo del nostro lavoro di sensibilizzazione è l’istituzionalizzazione del campeggio popolare - spiegano i portavoce Angelo Moretti e Franceschino Vertemati -. Come? Con un intervento legislativo ispirato a quello sui bed&breakfast, distinti dalla normativa sugli alberghi. Non troviamo giusto che un Comune lombardo decida di cacciare i turisti lombardi per far posto agli stranieri. Crediamo si possa continuare a convivere come si è sempre fatto».

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