Capitale della Cultura, le Torbiere collegheranno Brescia e Bergamo

Nel 2022 i visitatori paganti nell'area del Sebino sono stati 65mila
Uno scorcio delle Torbiere -  © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio delle Torbiere - © www.giornaledibrescia.it
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In un 2023 che vedrà la Leonessa protagonista, il percorso che collegherà Brescia e Bergamo passerà anche dalla Riserva delle Torbiere: un cammino celebrerà da un lato l’unione tra cultura e natura, dall’altro il successo del parco sebino che quest’anno ha raggiunto quota 65mila visitatori paganti.

Per l’anno di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura infatti è stato individuato un percorso-cammino che collega le due città e che passerà anche dalle Torbiere.

Gli introiti derivanti dagli ingressi serviranno per l’ordinaria manutenzione e per supportare progetti di educazione ambientale. «Per il 2023, anche in ottica di Brescia-Bergamo Capitale della cultura, ci aspettiamo un flusso costante di visitatori che intendiamo gestire con un’apertura quotidiana del Centro accoglienza visitatori soprattutto durante le festività e i ponti, grazie anche ai volontari - spiega il direttore dell’ente Riserva, Nicola Della Torre - infatti, già lo scorso anno abbiamo visto che, nonostante la chiusura del percorso centrale per salvaguardare il periodo di nidificazione che va da marzo a luglio, il numero di persone ha raggiunto numeri consistenti. Per modernizzare e garantire un migliore servizio, da metà dicembre sono stati installati anche dispositivi che permettono il pagamento contactless, sia tramite carta che dispositivi mobili».

Quest’ultima scelta viene motivata in ottica di un maggior sviluppo digitale: «Così è più semplice diffondere i regolamenti e i comportamenti da mantenere all’interno della Riserva Naturale. Non ci sono state solo visite in autonomia ma anche gruppi (più di cento) accompagnati da guide esperte hanno varcato gli ingressi della Riserva, alla scoperta delle sue peculiarità e del suo ruolo cruciale per la salvaguardia di moltissime specie».

«Un supporto non indifferente ci è stato dato sia dalle Gev, le guardie ecologiche volontarie della Provincia di Brescia, che hanno svolto circa 1300 ore di servizio, sia dai volontari delle Comunità Montana del Sebino Bresciano. Proprio grazie a loro è stato possibile garantire una presenza costante sul territorio offrendo servizi educativi e di informazione», ha concluso il presidente della Riserva Giabattista Bosio.

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