Canneto sempre più rinsecchito, «le Torbiere sono in pericolo»

La denuncia giunge da due associazioni preoccupate per la salute della riserva naturale
Le canne secche si estendono lungo la riva del Sebino per circa un chilometro, da Clusane quasi fino a Iseo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le canne secche si estendono lungo la riva del Sebino per circa un chilometro, da Clusane quasi fino a Iseo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una parte del canneto delle Lamette è secco da mesi. Il fenomeno non è nuovo. Negli ultimi anni si è potuto verificare puntualmente ogni primavera, quando tutt’attorno la vegetazione è verde brillante e le canne ingiallite che confinano con il lago diventano evidenti. Quest’anno però l’area sembra più estesa del solito. Non riguarda più solo la zona periferica di Clusane ma si spinge verso Sassabanek e quasi lo raggiunge, coinvolgendo una fetta di canneto lunga circa un chilometro.

A portare il fatto all’attenzione degli enti ci hanno pensato le associazioni Monte Alto e La Schiribilla, che hanno scritto all’amministrazione della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino. «Gran parte del canneto a lago della zona speciale di conservazione è in condizioni di moria anomale - si legge nella lettera di denuncia -. Ci chiediamo cosa stia accadendo. Siamo preoccupati che in futuro il fenomeno possa estendersi, magari intaccando anche la parte di Riserva di maggior pregio». Continuano le associazioni: «Vorremmo sapere se ci sono operazioni in programma per studiare e prevenire la moria di un sistema naturale prioritario per la funzione fitodepurativa delle acque malsane, particolarmente importante proprio perché nell’area interessata passano alcuni sfioratori del collettore fognario».

La segnalazione ha avuto dall’ente una risposta rapida. «Abbiamo affrontato il problema nell’ultima seduta del Comitato tecnico scientifico» hanno rassicurato dalla sede di Provaglio d’Iseo. Le intenzioni? «Operare tra autunno e inverno secondo i dettami del piano di gestione della riserva, che prevede per l’habitat Torbiere basse alcaline la possibilità di interventi sia con il taglio, sia con l’utilizzo del fuoco controllato su piccole parcelle di 50 metri per 50. La prossima primavera monitoreremo il rinnovamento della vegetazione». 

Un passaggio riguarda anche lo sfioratore che, in situazioni di particolare piena, scarica a lago acque nere. «Il Piano di gestione prevede anche la salvaguardia del regime idraulico, da opere drenanti e dall’introduzione di nutrienti. Abbiamo già segnalato al gestore delle acque (Acque bresciane, ndr) il problema dello sfioratore di piena che passa in località Badaline, chiedendo interventi per diminuire le quantità sversate nel lago». L’Amministrazione della Riserva ha fatto anche sapere che sta proseguendo nella pulizia dei rifiuti da cui il canneto è invaso. La prossima azione è prevista per il 29 settembre in occasione di «Puliamo il mondo».

 

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