Burioni: «La meningite si batte vaccinando a tappeto»

Il virologo sostiene la necessità della prevenzione a partire da bimbi e ragazzi, come 20 anni fa in Gran Bretagna
Roberto Burioni - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
Roberto Burioni - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Negli anni ’90 nel Regno Unito hanno azzerato i casi di meningite grazie a una vaccinazione a tappeto tra bambini e adolescenti»: è l'incipit dell'articolo scritto da Roberto Burioni sul suo sito Medical facts.

Il virologo, famoso per la sua attività di divulgatore sui social e per la sua lotta contro gli antivaccinisti, approfondisce i casi di meningite sul Basso Sebino e sottolinea come, data l'insidiosità della malattia, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.

Nel 1999 nel Regno Unito «viene decisa un’azione senza precedenti: vaccinare in un anno tutti gli inglesi dall’età di 2 mesi fino a 18 anni - scrive il docente -. Risultato: la malattia si è azzerata. Sparita. Scomparsa. Scomparsa non solo tra i vaccinati, ma anche tra le persone che il vaccino non l’avevano mai visto».

Nello specifico sul caso del Basso Sebino Burioni smorza i toni: «Dobbiamo tranquillizzare tutti: al momento nei dintorni di Bergamo c’è solo un aumento sospetto dei casi, che merita un approfondimento, ma non giustifica nessun panico. In questa situazione ha fatto bene l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, a fare uno sforzo ulteriore per vaccinare anche gli adulti, fermo restando che la cosa giusta da fare, è vaccinare tutti quelli che devono essere vaccinati al momento giusto, ovvero da bambini e da adolescenti».

Roberto Burioni quindi tranquillizza i residenti nel Basso Sebino: «Il contagio con il meningococco è difficile e richiede un contatto ravvicinato e prolungato: per cui non è giustificato il panico».

 

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