Autodromo, «Convenzione a garanzia»

L’accordo con Cave per il sindaco dà certezze sul reperimento del milione e 600mila euro che servono
Autostrada e circuito. L’autodromo di Franciacorta nato come cava di servizio per la Brebemi
Autostrada e circuito. L’autodromo di Franciacorta nato come cava di servizio per la Brebemi
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È sbarcata anche in Consiglio comunale la nuova convenzione tra Comune e Cave di Castrezzato, società che gestisce l’Autodromo. L’accordo tra le parti fa riferimento al milione e 600mila euro che la società deve al Comune per il diritto di superficie sull’area.

Nella convenzione, in sostanza, il Comune ha fissato scadenze precise per il saldo della cifra. A chiedere delucidazioni sulla vicenda, con un’interrogazione, il gruppo di Laboratorio (minoranza). «Chiediamo - ha dichiarato Annarosa Terlenghi - in che modo Cave ha ribadito di adempiere alla convenzione, quali precauzioni ha preso il Comune e se è stata verificata la situazione debitoria con la Franciacorta International, precedente società di gestione del circuito, poi fallita».

L’accordo. A rispondere il sindaco, Gabriella Lupatini: «Il Comune ha sempre mostrato la massima comprensione verso la società. Era però necessario stipulare patti precisi. L’accordo non riguarda la procedura fallimentare della precedente gestione. Nel caso in cui Cave non dovesse rispettare l’accordo ci muoveremo per salvaguardare gli interessi del Comune». Cave, al momento della sottoscrizione della convenzione, ha versato 60mila euro d’acconto.

Entro il 31 dicembre, la società dovrà cedere la proprietà di alcune aree a sud dell’impianto al Comune. Dal 2018 al 2022 Cave dovrà versare 100mila euro ogni anno al Comune e, infine, entro il 2023, provvederà al saldo. La cifra è a sua volta al centro del contendere tra Brebemi e Comune. Tutto iniziò quando si rese necessaria la nascita di una cava. Il Comune si oppose a un sito nei pressi del paese. Si virò sull’opzione autodromo: chiusa l’escavazione, l’ex cava è diventata parte della struttura. Così il Comune s’impegnò con Brebemi, che anticipò 1,6 milioni per l’acquisto di terreni da privati. Il rimborso della cifra, in municipio, sarebbe poi dovuto arrivare da Cave, che esercita il diritto di superficie sull’area.

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