Ambasciatori dell’olio in visita da Sestri Levante

Un centinaio di olivocoltori sull’isola per un confronto foriero di spunti e novità
Da «preservare». Una foto con gli ulivi di Monte Isola
Da «preservare». Una foto con gli ulivi di Monte Isola
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Imparare dai più esperti, da chi ha una storia più lunga e valorizza anche i sottoprodotti: è questo l’intento degli olivicoltori montisolani che ospitano una delegazione dell’analoga associazione di Sestri Levante.

«L’idea di una reciproca conoscenza e di un confronto per dare vita a un vero e proprio gemellaggio, è nata qualche tempo fa grazie alla presenza all’interno dell’associazione nazionale Città dell’olio, di cui Monte Isola fa parte, del consigliere Mauro Ribola che ha conosciuto il collega ligure - spiega Maurizio Ribola, presidente del sodalizio montisolano -: dopo i reciproci inviti, avremo sull’isola un centinaio di persone, olivicoltori del Levante, che visiteranno il nostro frantoio e con cui potremo parlare della gestione degli olivi e del marketing dell’olio. Certo le realtà sono molto differenti, loro sono in duecento soci mentre la nostra associazione è nata lo scorso anno ma il confronto è sempre positivo e foriero di spunti e novità».

Iniziative. L’associazione olivicoltori montisolani, pur giovanissima, ha già le idee chiare per la promozione dell’olio extravergine d’oliva, si è dotata di un marchio di produzione «L’isola dell’olio» e ha in programma alcune attività. Per esempio dalla fine di giugno, ogni domenica, il frantoio La Masna dell’isola, situato a Carzano, rimarrà aperto per visite e degustazioni.

«Noi soci per quest’anno abbiamo terminato tutto l’olio extravergine d’oliva prodotto, ne rimane qualche litro ad ogni singola azienda che sarà utilizzato per le degustazioni e per le manifestazioni in calendario a Monte Isola - continua Ribola -: questo da una parte ci fa piacere ma dall’altra ci spinge a valutare come fare ad aumentare la produzione.

A Monte Isola ci sono duecento olivicoltori ma solo nove, ad oggi, sono iscritti all’associazione, sull’isola ci sono circa 17mila piante di olivo, ma solo 2mila sono quelle delle aziende socie. Questi numeri fanno capire la potenzialità del prodotto e quanta strada si debba fare per intercettare tutti». E il gemellaggio con gli olivicoltori di Sestri Levante potrebbe essere un buon inizio.

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