Aggredì il marito con la mannaia: in Appello condanna ridotta per la donna

Per la 55enne di Provaglio d’Iseo sconto di un anno dal primo grado: dovrà scontarne cinque in carcere
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un anno e tre mesi di sconto di pena. È quello che ha ottenuto nel processo d’Appello la 55enne di Provaglio d’Iseo che è in carcere da aprile del 2022 per aver cercato di uccidere il marito a colpi di mannaia.

Assistita dall’avvocato Daniele Tropea infatti la donna ha presentato richiesta di appello alla sentenza di primo grado in cui era stata condannata a sei anni e sei mesi di carcere per tentato omicidio, a fronte di una richiesta della Procura che era stata di 14 anni.

Nel processo che si è tenuto ieri mattina la Corte ha parzialmente accolto le richieste del difensore e rideterminato la pena in cinque anni e tre mesi.

L’episodio che ha poi portato all’arresto non era stato il primo. I carabinieri erano già intervenuti nell’abitazione della coppia per violenti litigi culminati con l’aggressione fisica. L’ultimo era stato poco più di un mese prima e il marito, sette anni più giovane della moglie, era stato percosso e soccorso dai carabinieri ma in quell’occasione non aveva voluto sporgere denuncia.

Alla fine di aprile del 2022 però la situazione era degenerata. La donna si è presentata a casa al mattino e alle richieste di spiegazioni da parte del marito ha reagito andando su tutte le furie. Secondo quanto avevano all’epoca ricostruito i carabinieri di Chiari e Iseo la donna aveva messo le mani nel cassetto delle posate e aveva scagliato contro il marito tutti i coltelli da cucina che aveva trovato. L’uomo, spaventato, si era chiuso in bagno sperando che la moglie si calmasse ma non era stato così. Anzi. La signora ha afferrato, dallo stesso cassetto, una mannaia e con quella ha cercato di sfondare la porta del bagno e poi di colpire il marito che per cercare di difendersi ha riportato gravi lesioni ad una mano.

Solo l’intervento dei militari dell’Arma aveva riportato la calma in casa. Il marito era stato medicato in ospedale mentre la moglie trasferita nel carcere di Verziano da dove è uscita solo per presenziare alle udienze dei processi a suo carico e dove è tornata anche ieri dopo la sentenza d’appello. Con la notizia però di doverci restare un anno meno di quanto previsto in primo grado.

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