Adro, il sindaco scrive ai cittadini su carta intestata del Comune e invita a votare Lega: polemica

Scoppia il caso politico. Rosa nel mirino di senatore Bazoli (Pd): «Ormai si è perso ogni pudore»
ADRO, POLEMICA SUL SINDACO
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Carta intestata con tanto di logo del Comune in bella vista e, poche righe più in basso, l’invito a votare Lega firmato dal sindaco stesso: i fari della polemica si riaccendono sul Comune di Adro.

La lettera

Al centro la lettera che il primo cittadino Paolo Rosa ha recapitato ai residenti del Comune della Franciacorta per ricordare loro non solo che il 12 e 13 febbraio sono chiamati al voto per le Regionali, ma pure che «nell’interesse primario della nostra comunità, dare continuità a quei rapporti politico-istituzionali che l’Amministrazione ha tessuto in questi anni non può che agevolare il già difficile lavoro dell’amministratore pubblico» e che «l’istituzione regionale non ha mai fatto mancare il proprio apporto e sostegno (grazie al Piano Lombardia voluto dal presidente Fontana, negli ultimi tre anni ad Adro sono stati assegnati circa 670mila euro)».

Bazoli (Pd): «Perso ogni pudore» 

Non è tutto. Rosa, infatti, aggiunge un ulteriore consiglio per gli elettori, ai quali suggerisce verso chi indirizzare la preferenza sulla scheda elettorale: Davide Caparini e Francesca Ceruti, due candidati che – per il sindaco – «hanno dimostrato affinità e sensibilità verso il nostro territorio», entrambi leghisti e dei quali riporta un breve curriculum politico.

Netta la reazione di condanna del senatore Alfredo Bazoli (Pd), che incalza: «Ormai si è perso ogni pudore. Ministro Piantedosi, nulla da dire? Si è perso il senso delle istituzioni, è vergognoso».

I precedenti

Non è la prima volta che gli amministratori di Adro finiscono al centro delle polemiche non solo locali ma anche nazionali. Nel 2010 fu l’allora sindaco Oscar Lancini a calcare la scena per aver impresso il simbolo del Sole delle Alpi sull’arredamento del plesso scolastico che ospitava elementari e medie. Nel 2018, invece, fu sempre l’attuale numero uno Paolo Rosa a fare discutere per la medesima ragione di oggi: invitò i concittadini a votare per il partito di Salvini.

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