Adro, con Lancini arrestati assessore e funzionari

Ai domiciliari anche l'assessore ai lavori pubblici, il segretario comunale, il responsabile dell'area tecnica e due imprenditori
Oscar Lancini ai domiciliari
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E' durata un anno l’attività investigativa intorno agli "affari" di Oscar Lancini, primo cittadino leghista di Adro, da venerdì mattina agli arresti domiciliari, insieme ad altre cinque persone.

Intercettazioni telefoniche, appostamenti, controlli e acquisizione di documenti hanno portato a stringere il cerchio intorno, oltre che al sindaco, a Giovanna Frusca, assessore ai lavori pubblici, Carmelo Bagalà, segretario reggente del comune, Leonardo Rossi, responsabile dell’area tecnica del Comune di Adro e di Alessandro Cadei e Emanuele Casali, imprenditori edili. Lancini è stato sospeso, il comune affidato al vicesindaco del paese che risulta anch’egli indagato nell’inchiesta, ma nei confronti del quale non sono state prese misure cautelari. La decisione è stata presa dal Prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace. 

Gli indagati, a vario titolo, avrebbero utilizzato crediti che il Comune di Adro vantava nei confronti di imprenditori locali, derivanti da oneri di urbanizzazione e standard qualitativi a scomputo, per finanziare un’opera pubblica, la cosiddetta «area feste» in via Indipendenza, dal valore complessivo superiore al milione di euro, affidandone, «mediante accordi collusivi e mezzi fraudolenti volti ad evitare i previsti bandi di gara - scrivono gli inquirenti - direttamente l’esecuzione ad imprenditori vicini al primo cittadino». 

Avrebbero poi «attestato falsamente, mediante la verbalizzazione di delibere di Giunta, la completa gratuità ed urgenza della realizzazione della citata opera, in realtà onerosa per l’Amministrazione comunale» e ancora, «operato, per mezzo di accordi collusivi, una turbativa d’asta in relazione all’aggiudicazione di un’area comunale, nel frattempo deliberata ed inserita nel patrimonio alienabile di quell’Amministrazione, in favore di un imprenditore locale».

Nell’ambito della stessa operazione, che vede indagati nel complesso 24 persone, sono state notificate 18 informazioni di garanzia ad amministratori pubblici, pubblici funzionari ed imprenditori, ed eseguite numerose perquisizioni e sequestri di materiale probatorio.

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