Addio a Giorgio Donnini, cuoco dall’animo semplice

Se n’è andato a 73 anni Giorgio Donnini, portando con sé un po’ della storia culinaria iseana del recente passato. Negli ultimi giorni l’incattivirsi della malattia, che gli era stata diagnosticata un paio d’anni or sono, non gli ha lasciato scampo ed il tracollo è stato così rapido da non aver dato tempo al male di piegare la sua figura rimasta sempre imponente.
Giorgio era arrivato a Iseo all’inizio degli anni Settanta quando il padre Ermanno, milanese doc, aveva preso in carico la gestione dell’«Araba Fenice». Poi aveva cominciato l’avventura del «Gallo rosso», piccola osteria nel cuore del paese, ben presto divenuta luogo «cult» ante litteram.
E nel 1981 aveva aperto il «Castello», tenuto in gestione fino al 2010. Cuoco più che «chef», anfitrione di grande affabilità, ha creato una nicchia di cucina buona e semplice (proprio com’era lui), legata alla sua terra natale (a Calvatone, nel Cremonese) e a quella di adozione, appunto Iseo. Dopo aver lavorato fianco a fianco con lui per 35 anni, la moglie Anna l’ha coccolato fino all’ultima ora. I funerali saranno celebrati venerdì alle 10.
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