A scuola di clown-terapia: ridere è una cosa seria

Con Gommolo, Rugiada, Frafallina e Migola appuntamento per tre giorni a Provaglio d’Iseo
Risate di gruppo. I clown dell’associazione bresciana «Clown e... oltre»
Risate di gruppo. I clown dell’associazione bresciana «Clown e... oltre»
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Perché ridere è una cosa seria. Lo sanno bene Gommolo, Rugiada, Migola, Frizzy, Radiolina, Idea e Frafallina.

Sembrano personaggi delle fiabe ma non potrebbero essere più reali. Sono solo alcuni dei membri dell’associazione «Clown e... oltre», nata lo scorso anno nel Bresciano ma che al suo interno raggruppa clown-dottori con anni di formazione ed esperienza.

Chi pensa siano dei semplici pagliacci pronti ad animare una festa a suon di risate, giochi d’equilibrio e nasi rossi dovrà ricredersi. La clown-terapia, nata con il dottor Patch Adams, va ben oltre. Una terapia che letteralmente si affianca a quella medica e che vuole migliorare il benessere generale del paziente, ma non solo.

«La parola "oltre" nel nome della nostra associazione è una dichiarazione di intenti - raccontano Patrizia Berlumi conosciuta come Clown Rugiada e Guido Zanchin, ovvero il formatore Clown Gommolo -. Ci occupiamo sì, di seguire i bambini negli ospedali, spesso anche nei reparti più difficili, ma vogliamo appunto spingerci dove ancora nessuno è arrivato. Portare conforto è la nostra missione, senza età e senza pregiudizi.

Per questo entriamo anche nelle Case di riposo, nelle scuole e nelle comunità di recupero. Aiutiamo durante gli interventi di accoglienza e ci muoviamo in caso di disastri naturali, come è stato lo scorso terremoto in Centro Italia in cui per due settimane abbiamo indossato il naso rosso per dare conforto in una tragedia. A breve entreremo anche nelle carceri, fra cui un istituto penitenziario di Milano, nelle quali le donne, appena diventate madri, hanno ancora con sé i loro figli».

I dati parlano chiaro: in un ospedale in cui viene accolta la clown-terapia, il numero di farmaci utilizzati scende del 30% così come diminuisce il numero di giorni di ricovero di quasi il 50%. «Sia chiaro, non è facile - continua Migola, ovvero Cristina Pelizzari, presidentessa dell’associazione -. Prima si devono capire le proprie forze e le proprie qualità ma quello che si porta a casa, alla fine di una giornata in ospedale, è sicuramente più di quello che si è dato. Il sapere di aver aiutato, anche solo per pochi secondi, qualcuno a sentirsi meglio vale come tutta la felicità di questo mondo».

Saranno proprio loro, Gommolo, Rugiada, Frafallina e Migola, a organizzare il primo corso di formazione aperto a tutta la cittadinanza per poter diventare clown-dottori, in programma il 16, 17 e 18 febbraio a Provaglio d’Iseo. «Durante questi tre giorni si lavorerà sui di noi come persone e si capirà se la clown-terapia è quello che ci vuole nella propria vita». Per scoprire il programma del corso, così come i costi, contattare l’associazione alla pagina Facebook «Clown e oltre», all’indirizzo clowneoltre@email.it o al 344.1310606.

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