A Iseo arriva il «Banco del riuso», dove la moneta è la felicità

Chiunque può scambiare beni, competenze e tempo. Chi porta un bene potrà a sua volta prendere qualcosa dello stesso valore
Il «Banco» si trova nei pressi dell’isola ecologica di via Gorzoni a Iseo - © www.giornaledibrescia.it
Il «Banco» si trova nei pressi dell’isola ecologica di via Gorzoni a Iseo - © www.giornaledibrescia.it
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Chiunque può scambiare beni, ma anche competenze e tempo. Questo è il fondamento sul quale si basa l’attività del «Banco del riuso», aperto nei giorni scorsi a Iseo, vicino all’isola ecologica di via Gorzoni. Sarà sempre attivo il martedì dalle 15 alle 18. L’altra peculiarità del banco è che non vi circolano soldi, ma tutto ciò che si scambia e si prende viene calcolato in «Fil», acronimo che sta per felicità interna lorda. Chi porta un bene che non usa più, avrà, secondo un calcolo apposito elaborato da Cauto e Riuso3 che gestiranno il banco, un ritorno in «Fil» che potrà utilizzare per prendere a sua volta qualcosa.

Missione

I principali obiettivi siglati nell’accordo tra Fondazione Cogeme e Amministrazione comunale di Iseo che ha concesso gli spazi sono l’attivazione di un luogo dedicato a politiche orientate alla riduzione dei rifiuti attraverso proposte di scambio di beni materiali ancora in buono stato; la promozione della gestione del ciclo dei rifiuti, in una prospettiva di allungamento della vita dei prodotti; l’offerta di un servizio «innovativo» sia per il rilancio del sistema degli aiuti sociali, sia per offrire alle associazioni locali del territorio nuove prospettive di crescita.

Il banco del riuso è già attivo in Franciacorta, con la sede di Rovato e nella Bassa bresciana con quella di Lograto. L’apertura di Iseo offre il servizio anche al Sebino forte di numeri che in questi anni sono cresciuti. Si parla di cinquanta volontari e di mille tesserati in questa alleanza tra profit e no profit, tra pubblico e privato.

L’inaugurazione del banco di Iseo ha visto la presenza del sindaco di Rovato e del vicesindaco di Lograto che hanno portato la propria esperienza con la decisione di far partire il banco sul proprio territorio, di suor Italina Parente, vicedirettrice dell’ufficio per l’impegno sociale della Diocesi di Brescia («Esistiamo perché qualcuno si è curato di noi - ha detto -. Solo in questa prospettiva riusciamo a capire il messaggio che progetti, come il banco del riuso, riescono a dare alle persone») e di Mino Facchetti, vice presidente di Fondazione Cogeme. La sede ha ricevuto la benedizione del parroco don Giuliano Baronio.

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