A Corte Franca i Nas all’arrivo della gara in bici: controlli antidoping mirati

Nel mirino 4 atleti. Gli organizzatori: «Ok le verifiche, ritmi di gara sempre più alti»
Controlli antidoping dopo una gara di mountain bike - © www.giornaledibrescia.it
Controlli antidoping dopo una gara di mountain bike - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo il traguardo, i carabinieri del Nas. E scattano i controlli antidoping mirati nei confronti di quattro atleti amatori. Scena avvenuta ieri mattina al termine di una gara di mountain bike a Corte Franca, una tappa di 29 chilometri del Circuito Csi Terre bresciane.

«Non sono stati controlli campione, ma sapevamo da chi andare» assicurano i Nas che si sono mossi su disposizione della Nado, l'Organizzazione nazionale antidoping che ha la responsabilità esclusiva in materia di adozione e applicazione delle norme sportive antidoping e che è collegata direttamente al Coni. «Ci è stata chiesta la lista dei partecipanti e abbiamo fornito tutti i documenti. Si sono soffermati sulle presstazioni di atleti ben precisi» confermano gli organizzatori.

I controlli sono scattati nei confronti di quattro ciclisti tesserati per società diverse, ma che avrebbero conoscenze comuni per quanto riguarda la preparazione atletica.

Non è la prima volta che accade, ma sicuramente non sono tanti i precedenti della presenza dei Nas all’ arrivo di una gara amatoriale. «Ben vengano i controlli. Siamo favorevolissimi. Anzi, dovrebbero essere sempre più frequenti» commentano gli organizzatori del circuito. Che poi rincarano la dose. «Nel mondo amatoriale ci sono sempre ormai situazioni particolari. Le gare sono sempre più veloci e gli atleti raggiungono medie sempre più alte. Qualcosa non va» viene spiegato.

«Purtroppo il numero di iscritti a queste gare di ciclismo o mountain bike amatoriale sta diminuendo proprio perché l’amatore che è abituato ad uscire in bici un paio di volte a settimana, non riesce più a competere con altri atleti che sono sempre amatori ma che fanno la vita da atleti professionisti. Tra sedute di allenamento quotidiane, presenza costante del preparatore atletico e - conclude uno degli organizzatori Csi - temo anche l’utilizzo di sostanze proibite per raggiungere certi risultati».

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