Scuola

UniBs, quasi nove laureati su dieci trovano lavoro

I risultati della Statale nettamente superiori alla media degli atenei regionali e statali
I neolaureati all'Università di Brescia, foto simbolica - Foto © www.giornaledibrescia.it
I neolaureati all'Università di Brescia, foto simbolica - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Laurearsi all’Università di Brescia conviene. Il titolo conseguito all’ateneo cittadino continua ad aprire le porte del mondo del lavoro, come si evince dal tasso di occupazione dei laureati che anche quest’anno supera la media regionale e nazionale. Lo conferma il XXIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani, che ha indagato le performance formative di 291mila laureati nel 2020 delle 76 Università aderenti al Consorzio e coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 655mila laureati, di primo e secondo livello, nel 2019, 2017 e 2015. 

Il focus sull’università bresciana ha riguardato complessivamente 4.581 giovani che hanno conseguito la laurea di primo e secondo livello nel 2019 e del solo secondo livello nel 2015, intervistati dopo cinque anni. Per quanto riguarda i laureati triennali contattati nel 2020, il tasso di occupazione risulta ben dell’87,2%, mentre la media regionale è del 75,1% e nazionale del 69,2%. La quota di disoccupazione è pari al 6,6% (13% il dato lombardo). Il 28,4% può contare su un lavoro dipendente a tempo indeterminato, mentre il 43,2% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato); il 13,5% svolge attività autonoma o da libero professionista e la retribuzione è in media di 1.359 euro mensili netti. 

Cresce anche la percentuale di coloro che considerano il proprio titolo efficace sul posto di lavoro: 82%, contro il 75,8% del Rapporto 2020. Ottime performance anche per i 1.026 laureati di secondo livello del 2019: l’81,3% ha già un lavoro (75,7% la media regionale, 68,1% quella nazionale). Il 25,4% può contare su un contratto da dipendente a tempo indeterminato, il 23,2% a tempo determinato e il 27%  è lavoratore autonomo; la retribuzione è mediamente di 1.680 euro mensili netti. Il livello di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro (cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è del 7,5%. Tocca addirittura la quota del 95,3% (94,2% nel 2020) lo standard di occupazione dei laureati di secondo livello del 2015 (98,4% i magistrali biennali, +5,5 punti e 91,6% i magistrali a ciclo unico, in leggero calo in confronto al precedente 92,9%), di cui 58,1% assunti a tempo indeterminato, l’8,2% a tempo determinato e 27,5% titolari di lavoro autonomo. Le retribuzioni arrivano a 1,796 euro mensili netti. Il 69% degli occupati (+2,9%) ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo.

«Conseguire la laurea allUniversità degli Studi di Brescia continua a rappresentare un requisito privilegiato per l’accesso al mondo del lavoro - commenta il rettore Maurizio Tira -. Un risultato che, nonostante le circostanze particolari del 2020, premia la nostra scelta di ampliare e aggiornare l’offerta formativa, con proposte di interesse per il territorio, declinate in maniera innovativa». Da un punto di vista più generale, il Covid-19 ha rallentato l’occupazione dei neolaureati in Italia, ma sembra non aver inciso su quella dei laureati a cinque anni dal titolo e gli studenti, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, rispondono positivamente al percorso accademico, tanto che si registra un incremento di 14mila immatricolazioni rispetto al 2019-2020.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato