Scuola

Scuole alla scoperta della Queriniana, «che molti residenti non conoscono»

Alcune classi della Lana e della Fermi hanno partecipato al progetto «Integr-azioni» trascorrendo del tempo tra gli scaffali della biblioteca
Uno scorcio della biblioteca Queriniana - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio della biblioteca Queriniana - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La Queriniana è la biblioteca pubblica più antica della città, con il suo enorme patrimonio librario e tanti spazi aperti al pubblico. Eppure, sottolinea Maddalena Piotti, «moltissime persone anche residenti in città non la conoscono. Non sanno delle bellissime sale letture, delle migliaia di volumi sugli scaffali». 

Non è così per i ragazzi di alcune delle classi delle scuole secondarie Francesco Lana ed Enrico Fermi, che da qualche tempo, grazie a un progetto che li ha portati a scoprire questo luogo bresciano tra i più affascinanti, ne sono più consapevoli: in Queriniana potranno andarci quando vorranno, per vivere fino in fondo la bellezza gratuita e i servizi integrati, per studiare e per immergersi nella cultura. Proprio come tutta la cittadinanza.

L'occasione che li ha portati negli spazi pubblici e in quelli privati della biblioteca cittadina è stata il progetto «Integr-azioni» dell'associazione Mus-e Brescia, che per celebrare i dieci anni del riconoscimento Unesco del sito seriale «I Longobardi in Italia» ha proposto ai ragazzi e alle ragazze un lavoro con tre performer cittadini (Marina Rossi per la danza contemporanea, il musicista Davide Bonetti e l'attore Gianni Rossi) e una speciale visita guidata in biblioteca, culminata in un video-poesia sull'esperienza vissuta. 

Un'esperienza, questa, che voleva sottolineare la lungimiranza dei Longobardi nel fare proprie le culture incontrate creandone una nuova fatta di scambio e condivisione. Il risultato è stato presentato nell'Auditorium Santa Giulia, e Stefano Karadjov di Fondazione Brescia Musei, che ha sostenuto il progetto, si è detto molto felice di vedere come i ragazzi e le ragazze si riapproprino dei luoghi della cultura anche attraverso queste iniziative, «dal momento che ciò che facciamo nei musei e negli spazi di Brescia è per voi. Checché se ne dica, la nostra non è la città del tondino e basta: è una città incredibile».

 

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