Scuola

Lavoro e università, quali scuole preparano meglio gli studenti

Anita Loriana Ronchi
Per l’accesso agli atenei i licei migliori in provincia sono il «Bagatta» (classico) e il «Cossali» (scientifico), primeggia il «Perlasca» per la ricerca di un impiego: il report di Eduscopio
Studenti in classe
Studenti in classe
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Passa quest’anno all’Istituto d’istruzione superiore «Perlasca» di Idro lo scettro di istituto che assicura agli studenti bresciani la più alta probabilità di trovare lavoro dopo il diploma. Con il 90% di occupati che escono dall’Istituto tecnico economico, fa un balzo rispetto al 75% precedente e si posiziona al primo posto per indice di occupazione dei diplomati (su coloro che non si sono immatricolati all’università). Segue, con un tasso di occupazione pari all’84% il «Beretta» di Gardone Valtrompia (era primo nel 2024, con l’82%), che guida l’ambito degli Istituti professionali industria e artigianato.

Ottime chances sono offerte anche a chi frequenta con profitto gli Istituti tecnici tecnologici e infatti vediamo il «Marzoli» di Palazzolo sull’Oglio in vetta con l’81% di occupati, tallonato dal «Don Bosco» di Brescia con un indice dell’80%; si difende molto bene, con il 78%, anche il «Castelli» cittadino, ripetendo esattamente lo schema dello scorso anno. Sul podio fra gli Istituti professionali servizi, Eduscopio colloca il «Golgi» di Montichiari (75%) e al secondo posto il «Fortuny» (71%), mentre scivola al quinto posto il «Mantegna» con il 68% (era in testa lo scorso anno).

Il rapporto

A certificarlo è l’annuale rapporto di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli, da oggi online, con i dati aggiornati (complessivamente l’analisi ha riguardato 1.355.000 diplomati italiani di 8.150 istituti) sulle scuole secondarie di II grado che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Due sono gli indicatori presi in esame nella comparazione tra scuole, ovvero i giovani che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento del diploma e la coerenza tra studi compiuti e l’impiego svolto.

Ancora fra gli Istituti tecnici economici, dopo il «Perlasca», abbiamo l’Olivelli Putelli di Darfo Boario Terme (76%) e il Giovanni Paolo II (75%) di Brescia. Le rilevazioni indicano, in generale, un tasso di occupazione in crescita per la gran parte degli istituti bresciani il cui iter curriculare è progettato proprio per offrire la possibilità ai diplomati, se non si intende proseguire gli studi, di trovare uno sbocco professionale.

Verso l’università

L’indagine della Fondazione Agnelli monitora inoltre la capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti ad un successivo passaggio agli studi universitari. Nella provincia, i primi due licei classici con tale attitudine risultano essere il «Bagatta» di Desenzano del Garda e l’«Arici» di Brescia, che approda dalla quarta alla seconda posizione (occupata l’anno scorso dall’«Arnaldo», ora terzo); primo liceo scientifico è il «Cossali» di Orzinuovi, che scalza quindi il «Pascal» di Manerbio (quest’anno terzo, dopo il «Golgi» di Breno). Si scambiano primo e secondo posto, in confronto al 2024, il «Golgi» di Breno e il «Capirola» di Ghedi per i licei delle scienze umane, come anche il «Primo Levi» di Sarezzo e ancora il Golgi per i licei linguistici.

Per i licei delle scienze umane a opzione economico-sociale risulta primo il «Beretta» di Gardone Valtrompia, superando il «De André» di Brescia, che vediamo essere quarto. Primeggiano per il liceo artistico il «Golgi» di Breno e il «Leonardo» di Brescia e, per il liceo scientifico sportivo (per la prima volta analizzati separatamente nel report del 2024) il «Meneghini» di Edolo seguito dall’«Annibale Maria di Francia» di Desenzano. Quanto agli istituti tecnici, il «Meneghini» si conferma saldamente primo per l’indirizzo tecnico-economico e, per l’indirizzo tecnico-tecnologico, brilla l’«Antonietti» di Iseo, terzo nella scorsa edizione.

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