Il rapporto tra intelligenza artificiale e guerra: l’incontro all’Antonietti di Iseo

Alessandra Bormioli
La giornalista milanese Laura Carrer si è confrontata con gli studenti dell’istituto nell’ambito del progetto «Progetto IA.IA»
L'aula magna dell'Istituto Antonietti all'incontro IA e guerra, martedì 26 marzo - Foto Laura Carrer
L'aula magna dell'Istituto Antonietti all'incontro IA e guerra, martedì 26 marzo - Foto Laura Carrer
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«Questo mondo è più loro che nostro ed è giusto che ne conoscano a fondo le dinamiche», commenta la prof.ssa Anna Mazzani riferendosi ai ragazzi e alle ragazze di oggi. Già insegnante di Storia e Filosofia all’Istituto Antonietti di Iseo, Mazzani è anche la referente del «Progetto IA.IA», un ciclo di cinque incontri a tema intelligenza artificiale (IA), rivolto alle classi del triennio di tutti gli indirizzi della scuola – professionale, tecnico e liceo.

Apertasi con l’intervento dal vivo del giornalista Andrea Daniele Signorelli, che ha fornito una panoramica sull’IA (dicembre 2023), l’iniziativa è proseguita con due collegamenti da remoto, rispettivamente con il prof. Eugenio Mazzarella (Filosofia Teoretica, Università Federico II, Napoli), e con il prof. Carlo Cambini (Economia Industriale, Politecnico di Torino). L’obiettivo: approfondire i molteplici aspetti (etici, sociali ed economici) della tecnologia più discussa del momento con professionisti/e del settore.

Il penultimo appuntamento

Il quarto e penultimo appuntamento, «IA e guerra», è stato lo scorso martedì (26 marzo) con Laura Carrer, ricercatrice e giornalista (IrpiMedia, Wired Italia, Domani) di origini milanesi, che ha illustrato ai giovani i pericoli delle cosiddette «armi autonome» armi comandate da sistemi di intelligenza artificiale. Infine, concluderà la rassegna il 15 aprile, da remoto, Brando Benifei, eurodeputato e relatore del regolamento europeo sull’IA, l’AI Act – approvato in plenaria lo scorso 13 marzo.

«L’idea è nata dallo scambio di idee con due professoresse di matematica dell’istituto, Marinella Picchi e Luisa Colosio – spiega Mazzani – Sebbene insegniamo materie completamente diverse, tutte e tre riteniamo che l’IA debba essere spiegata bene agli studenti, perché ormai fa parte del loro quotidiano».

Con Carrer sono emersi spunti interessanti. «Dei ragazzi presenti in aula, mi ha colpito la curiosità verso il tema [delle armi autonome] – racconta Carrer –. Ho notato che la maggior parte di loro aveva un’idea vaga, generica, dell’intelligenza artificiale. Discutere poi dell’applicazione di questa tecnologia ai conflitti contemporanei è stato molto stimolante, perché è parso subito evidente come la guerra in sé, al di là di come viene combattuta, sia un concetto sbagliato».

Il focus

Le domande dei ragazzi (erano circa 300) si sono orientate sia sull’aspetto tecnico sia su quello geopolitico. Le armi autonome (droni, jet, robot) impiegano sistemi di IA addestrati su scenari di guerra reale e sono in grado di decidere se eliminare o meno il proprio bersaglio. Costano anche di meno, in media, delle armi tradizionali. Delegare a una macchina la scelta di uccidere un essere umano è una questione etica importante, che ad oggi non è regolamentata da nessuna legislazione a livello globale. Tuttavia, Paesi come Libia, Russia e Ucraina ne hanno già fatto ricorso.

Carrer scrive di IA applicata ai contesti di guerra, sorveglianza di stato e aziendale. L’anno scorso ha pubblicato «Man In The Loop – ricerca e sviluppo dei sistemi d’arma autonomi in Italia» con Signorelli e Davide Del Monte (finanziato da Stop Killer Robots). Ai ragazzi ha lasciato tutte le slide dell’intervento, per ulteriori approfondimenti.

Tutti gli incontri sono a partecipazione volontaria (decide il Consiglio di classe), e rientrano nelle 33 ore annuali di Educazione Civica previste dal Ministero dell’Istruzione.

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