Vaccino anti Covid, undici domande sull'immunizzazione

Gli occhi del mondo sono puntati sulle valutazioni degli enti regolatori che dovranno dare il via libera alle vaccinazioni
Una donna inglese riceve il vaccino Pfizer/BioNTech anti-Covid - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una donna inglese riceve il vaccino Pfizer/BioNTech anti-Covid - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Gli occhi del mondo sono puntati sulle valutazioni degli enti regolatori che dovranno dare il via libera all’utilizzo dei vaccini anti-Covid. «Più i loro pareri saranno armonici, maggiori saranno i benefici per tutti» si legge nell’editoriale pubblicato ieri nell’edizione online della rivista «Nature». Il mondo scientifico, e non solo, si pone ancora molte domande. Cui dà una prima risposta Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto farmacologico «Mario Negri».

1- Perché la Gran Bretagna è la prima a cominciare le vaccinazioni? La Gran Bretagna ha cominciato in giugno ad analizzare i dati sulle sperimentazioni. Un’emergenza che ha gestito in autonomia dal resto dell’Europa.

2- Che differenza c’è fra l’approvazione del vaccino negli Stati Uniti e in Europa? L’ente regolatorio degli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda) procede esaminando tutti i dati grezzi forniti dall’industria per validarli. L’Ema, agenzia europea del farmaco, prende in considerazione le analisi fatte dalle aziende: non guarda i dati grezzi, ma i rapporti dell’industria e basa la sua decisione su questi documenti, a meno che rilevi anomalie.

3- La corsa all’autorizzazione significa saltare dei passaggi? Lavorare in emergenza non vuol dire saltare dei passaggi: si rispettano tutte le tappe, ma si fa molto più in fretta.

4- Perché la sperimentazione del vaccino è stata così veloce? Per due ragioni: abbiamo tecnologie molto più avanzate rispetto a quelle di soli 20 anni fa, ai tempi del vaccino contro la Sars del 2003 e l’emergenza del Sars-Cov-2 ha spinto molte istituzioni ed associazioni filantropiche a mettere a disposizione molto denaro per la ricerca.

5- I vaccini avranno effetti collaterali? Nella fase più avanzata dei test la maggior parte dei vaccini allo studio non mostrano particolari problemi. Si possono avere febbre, arrossamenti, mal di testa e dolori muscolari, ma sono tutti effetti transitori.

6- Perché vaccinare gli anziani dopo medici e infermieri? Gli anziani sono la popolazione più fragile e da proteggere, e la più semplice da raggiungere anche se ricordiamo che un recente studio condotto in India ha dimostrato che sono i giovani dai 20 ai 35 anni i maggiori responsabili dei contagi.

7- Perché non si inizia dai giovani? Le indicazioni sono della scienza, ma le decisioni sono politiche. 8- Quanto dura l’immunità? Non si sa di sicuro. Con la Sars - altro virus della famiglia dei Coronavirus - è durata dai sei ai dodici mesi, con un richiamo ad un anno.

9- Chi è guarito si deve vaccinare? La risposta anticorpale è diversa in rapporto alla gravità malattia. Chi l’ha avuta in forma grave ha di solito una maggior produzione di anticorpi ed un’immunità che dura più a lungo.

10- La vaccinazione previene la trasmissione della Covid-19? «Nessuno lo ha dimostrato», osserva su Nature il virologo Stephen Griffin, dell’università britannica di Leeds.

11- Il virus può mutare vanificando l'azione del vaccino? «Al momento - osserva Griffin - il genoma del virus SarsCoV2 sembra abbastanza stabile. Una vaccinazione di massa potrebbe esercitare una forte pressione selettiva e spingere il virus a mutare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato