Un rene a una sconosciuta: la «donazione samaritana» salva una donna

Un uomo ha donato da vivente uno dei suoi reni alla Rete nazionale trapianti, presso il Centro trapianti rene e pancreas dell'Azienda Ospedale di Padova, consentendo a una donna a lui ignota, in lista d'attesa, di ricevere il trapianto e recuperare una piena qualità di vita. Si tratta di una «donazione samaritana», ovvero una procedura in cui una persona in perfette condizioni di salute sceglie volontariamente di sottoporsi al prelievo di un rene per offrirlo in modo anonimo, gratuito e non diretto, non a un proprio familiare ma a un ricevente sconosciuto.
L’illuminazione
«Ascoltando il Vangelo in chiesa, in uno dei passaggi su San Giovanni Battista - ha spiegato il donatore in collegamento telefonico durante la conferenza stampa di presentazione dell'intervento - ho avuto una sorta di illuminazione, e ho pensato: se le tuniche di cui parla il Battista fossero nel mio caso i reni?».
L'idea, in realtà, era nata anche «quando ho fatto l'ultima donazione di sangue, che poi non ho più potuto fare per raggiunti limiti di età. Vivendo l'esperienza di mio cognato che è morto prima che arrivasse un fegato utile a farlo sopravvivere, ho maturato l'idea di diventare donatore samaritano».
Cos’è la «donazione samaritana»
L'ultima donazione di questo tipo in Italia, ricorda il Centro nazionale trapianti (Cnt), risaliva esattamente a un anno fa ed era anch'essa avvenuta a Padova. Dal 2015, anno in cui il Centro ha attivato col via libera del Consiglio superiore di sanità questo programma specifico, si sono registrate complessivamente dieci donazioni samaritane. La procedura di donazione e trapianto è stata effettuata alcune settimane fa, nell'arco di una singola giornata, dall'equipe guidata dalla professoressa Lucrezia Furian, direttrice del Centro trapianti padovano. Donatore e ricevente sono stati dimessi come previsto nel giro di pochi giorni, e oggi sono entrambi in ottime condizioni.
Il donatore samaritano, seguito in tutto il suo percorso dal Centro trapianti rene-pancreas dell'Ospedale di Padova, è stato sottoposto a un rigoroso iter clinico, immunologico e psicologico prima dell'ammissione al programma. Il via libera definitivo è arrivato dal Tribunale competente dopo cui il Cnt, guidato da Giuseppe Feltrin, ha accettato la donazione del rene. In questo caso non è stato possibile individuare una coppia donatore-ricevente incompatibili per avviare, come nei casi precedenti, una catena di trapianti incrociati; pertanto, l'organo è stato assegnato al primo paziente candidabile in lista d'attesa presso il Centro trapianti di Padova.
Dal 2015, complessivamente, le donazioni samaritane hanno reso possibili 30 trapianti di rene, che hanno coinvolto, oltre ai 10 donatori, anche 21 coppie donatore-ricevente. «Le donazioni samaritane - ha commentato il direttore generale del Cnt Giuseppe Feltrin. sono sicuramente inconsuete - conclude - ma la donazione dopo la morte è una scelta alla portata di tutti: oggi, con 8mila persone in attesa di trapianti, dare il proprio consenso alla donazione è più che mai fondamentale».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
