L’uso del telefonino sta cambiando il nostro corpo, ossa comprese

Problemi al pollice, sindrome del tunnel carpale, collo da messaggio, «smartphone pinky» e persino le cosiddette «corna digitali»
Piegare la testa per guardare lo smartphone causa problemi al collo
Piegare la testa per guardare lo smartphone causa problemi al collo
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Quanto tenete in mano il cellulare? Gli italiani in media 176 minuti al giorno. Che sia per scrollare i reel di Instagram, leggere le ultime notizie o guardare video su YouTube, si tratta di circa tre ore di ogni giornata.

L’uso massiccio ed eccessivo dello smartphone, ormai diventato un’estensione del corpo, non ha solo conseguenze sulla capacità di concentrazione o sulla soglia di attenzione che si abbassa costantemente. Oltre a isolamento sociale, dipendenza, disturbi del sonno e impatto negativo sull’apprendimento – specialmente tra i ragazzi più giovani –, l’uso prolungato del telefonino sta cambiando anche il nostro corpo. Pure le ossa.

Il mignolo da smartphone

Qualche tempo fa sono diventati virali sui social (appunto) i video di alcune persone che rimanevano scioccate da come il loro mignolo avesse un solco mai notato prima. Si chiama «smartphone pinky» (mignolo da telefonino) e si tratta di avvallamento della falange intermedia del dito, causato dall’appoggio prolungato del dispositivo. Moltissimi sostengono il peso del telefonino con i mignoli, specialmente se si sta in posizione sdraiata, e a lungo andare questo causa una deviazione dell’osso.

«Devo dire che non mi stupisce – commenta il prof. Paolo Giotto, fisioterapista bresciano specializzato in riabilitazione della mano e docente all’Università di Brescia –. Si tratta di un callo, un ribassamento: altro non è che un adattamento del nostro corpo in una parte che viene costantemente schiacciata. I problemi seri, piuttosto, sono quelli legati al pollice».

Ma soprattutto il pollice

I problemi alla mano, infatti, non finiscono qui. In seguito alle ore trascorse scrollando con il pollice (facendo scorrere il contenuto dello schermo sfiorandolo, dall’alto verso il basso o da destra verso sinistra), sono sempre di più le persone che sviluppano tendiniti, sindrome del tunnel carpale e altri disturbi. La digitazione e la pressione ripetuta sul touch screen possono infiammare i nervi.

«Tra i miei pazienti – prosegue Giotto – ci sono molte donne, specialmente over 50, che soffrono magari già di rizoartrosi (artosi del pollice) e che con lo smartphone hanno peggiorato la loro situazione, in alcuni casi sfociando in tendinite».

Scrollare troppo con il pollice può causare la sindrome del tunnel carpale
Scrollare troppo con il pollice può causare la sindrome del tunnel carpale

E la sindrome del tunnel carpale? «Quella è una naturopatia causata dalla compressione del nervo mediano del polso, nel tunnel carpale appunto, ed è connesso a indice e medio. Ritengo sia possibile, ma molto più frequente piuttosto per chi usa il mouse».

Il collo

Un fenomeno in preoccupante crescita è quello del «text neck», cioè il collo da messaggio. Per chattare o scrollare sullo schermo spesso pieghiamo la testa in avanti, con angolazioni anche superiori ai 45 gradi. Questa posizione esercita un carico enorme sulle vertebre cervicali e sui muscoli del collo. Studi biomeccanici indicano che la testa, che pesa in media circa 4-5 kg, può assumere un peso percepito fino a 27 kg quando è inclinata in avanti, causando stress muscolare, dolore cervicale e rigidità. Questo quadro clinico viene ormai definito dai fisioterapisti «collo tecnologico».

Le «corna digitali»

Uno degli aspetti più sorprendenti e meno noti è la formazione di escrescenze ossee (entesofiti) nella zona posteriore inferiore del cranio, alla base dell’osso occipitale: una risposta a lungo termine allo stress meccanico causato dalla postura prolungata da smartphone. Queste «corna digtiali» sono soprattutto rilevate in giovani adulti e rappresentano un esempio unico di adattamento osseo rapido in epoca moderna, simile a una risposta di rinforzo strutturale per supportare i carichi muscolari ripetuti.

La pressione del cellulare sul mignolo può essere dannosa
La pressione del cellulare sul mignolo può essere dannosa

Uno studio pubblicato nel 2018 dall’Università di Sunshine Coast in Australia ha documentato come oltre il 40% dei giovani adulti esaminati presentassero questo cambiamento. Va sottolineato che la presenza di questi entesofiti non è ancora del tutto correlata a sintomi e dolori, ma indica un cambiamento significativo nella nostra anatomia.

Gli occhi

L’attenzione prolungata allo schermo può causare affaticamento visivo, irritazione, secchezza oculare e, nel lungo termine, favorire lo sviluppo di miopia digitale. Particolarmente preoccupante è l’esposizione continua alla luce blu emessa dagli schermi, che può contribuire a danni retinici e compromettere la qualità del sonno, aumentando il rischio di insonnia.

La luce blu mette a rischio la vista
La luce blu mette a rischio la vista

Prevenzione e buone abitudini

Gli effetti negativi dell’uso dello smartphone si possono limitare. In primis mantenendo una postura corretta: telefono all’altezza degli occhi, magari con l’ausilio di un supporto, evitando di piegare la testa in avanti. Fare pause frequenti, alzandosi ogni 20-30 minuti alzarsi e facendo esercizi di stretching di collo, spalle e polsi.

Per quanto riguarda la luce, si può intervenire sulle impostazioni dello schermo: utilizzare filtri per luce blu o modalità notte per ridurre l’impatto sui ritmi circadiani. In generale, la soluzione più efficace è ridurre il tempo complessivo di utilizzo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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