Reni. Tre su 4 non sanno d'essere malati

Oltre un italiano su 10 (il 12,7%) dopo i 40 anni soffre di una patologia renale cronica, in un terzo dei casi dalle origini poco chiare; ma i tre quarti dei malati non sa di avere un problema ai reni, cosicchè la malattia può progredire fino a costringere il paziente alla dialisi. Si tratta di quasi 4 milioni di persone che hanno superato i quarant'anni, di entrambi i sessi, ovvero un numero 100 volte maggiore degli italiani oggi in dialisi.
Troppo spesso infatti arrivano in dialisi pazienti che presentano un quadro clinico molto compromesso. Nel 2010 i trapianti di rene in Italia sono stati 1499, in decremento rispetto ai 1650 del 2009. Il tempo medio di attesa è di tre anni.
Sono alcuni dei dati emersi da un recente studio del professor Giovanni Gambaro, direttore Unità Operativa di Nefrologia dell'Università Cattolica - Complesso integrato Columbus di Roma, condotto in collaborazione con il professor Antonio Lupo (Università di Verona) e con la professoressa Angela D'Angelo (Università di Padova), pubblicato sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology e reso noto in occasione della Giornata Mondiale del Rene. «Molto verosimilmente - ha spiegato Gambaro - le malattie renali da causa sconosciuta sono nefropatie degenerative causate da diabete, eccesso di grassi nel sangue, obesità, farmaci, nonchè da fumo e ipertensione».
Lo studio, chiamato INCIPE, ha coinvolto circa 6.000 persone, prese in modo casuale nelle liste di 50 medici di medicina generale. La ricerca ha individuato che tra gli Italiani con più di 40 anni di età ben il 12% ha una nefropatia.
La gran parte di essi non ne è a conoscenza. Infatti 3 su 4 non sanno di avere una nefropatia. Non hanno sintomi, apparentemente sono in buona salute, pur presentando forme di diversa gravità di malattia renale. I rischi dietro l'angolo in questi soggetti, ignari di avere una nefropatia cronica, sono infarto e ictus in quanto le malattie renali croniche aumentano il rischio di malattie cardiovascolari; e lo sviluppo di una insufficienza renale così avanzata da richiedere la dialisi o il trapianto di rene. Non a caso il numero di nuovi casi di malati con insufficienza renale cronica costretti a ricorrere alla dialisi in 20 anni è passato dai circa 90 per milione di abitanti ai circa 150 attuali. Oggi si registrano in Italia 7-8mila nuovi casi e complessivamente vi sono circa 45mila pazienti in dialisi cronica. Lo studio INCIPE mostra, inoltre, che l'80% dei pazienti con malattie renali è un soggetto di media età o anziano con problemi di obesità e dislipidemia, diabete, ipertensione e fumo. C'è chiaramente un problema diagnostico, ha spiegato il professor Gambaro: «I medici non sono tutti egualmente sensibilizzati e preparati sulle malattie renali. Tra gli esami di routine spesso non vengono prescritti quelli di funzione renale». Uno studio italiano ha dimostrato che solo il 20% dei pazienti seguiti dai medici di medicina generale esegue gli esami del sangue per la funzione renale.
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