Omeopatia: calo del 7% delle vendite, un italiano su 5 la usa

Omeoimprese: «Non è un'altra medicina, ma un sistema integrato di prevenzione»
Omeopatia
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Dopo anni di segno positivo, calano del 7,2% i fatturati delle aziende di medicinali omeopaticipassando da 349 milioni nel 2016 ai 324 del 2017. Un vero e proprio tonfo «non dettato da una disaffezione degli italiani,  ma dal ritiro di quasi 10.000 dei 13.000 prodotti in commercio».
È quanto spiega Omeoimprese che, nella Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica, lancia un vademecum per ricordare che l' omeopatia «non è un'altra medicina, ma un sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura» che si «affianca» alla medicina convenzionale.

In Italia, spiega Giovanni Gorga, presidente dell'associazione rappresentativa delle aziende italiane di farmaci omeopatici, sono 9 milioni le persone che ricorrono almeno una volta all'anno all' omeopatia, vale a dire un italiano su cinque. Ma il comparto quest'anno paga il prezzo di una «razionalizzazione fisiologica dei listini a seguito della regolamentazione che ha consentito allo Stato di incassare oltre 4 milioni di euro per le tariffe di registrazione». In base al Decreto Legislativo 219/2006, infatti, i medicinali omeopatici da gennaio 2019 saranno in vendita solo se completi di l'Autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) assegnata dall'Agenzia Italiana del Farmaco. Ma in questi anni, viste le alte tariffe di registrazione, le aziende ne hanno fatto richiesta solo per i prodotti più venduti, eliminando dai listini quelli meno usati.

«Ci siamo allineati a quanto richiesto dalla legge non senza sacrifici - conclude il presidente di Omeoimprese - Nonostante ciò, in questi mesi il comparto è stato oggetto di attacchi mediatici», volti ad attribuire all' omeopatia la colpa di «un errato uso che ne viene fatto». Di qui il vademecum che verrà diffuso da domani tramite una campagna d'informazione sui principali media e nelle farmacie, continua Gorga, «per un corretto approccio ai nostri medicinali». «Chiedi al medico o al farmacista sarà il nostro mantra, perché ogni farmaco ha una sua specificità».

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