A Obiettivo Salute si parla di tecnologia e dei «medici a distanza»

«Immaginate un chirurgo vascolare che, pur trovandosi dall’altra parte del mondo, può aiutare un paziente a diagnosticare e monitorare le vene varicose o altri problemi vascolari senza essere fisicamente presente. Grazie alle innovazioni tecnologiche, questa realtà sta diventando sempre più concreta».
Superare le barriere geografiche
Così il Professor Edoardo Cervi, chirurgo vascolare, racconta come oggi l’uso di sistemi avanzati di telemedicina e dispositivi di ecodoppler portatili, abbiano cambiato la visione della cura. «I medici specializzati in chirurgia vascolare possono effettuare esami a distanza, il paziente si collega a una piattaforma digitale, e il medico, attraverso una connessione sicura, può guidare l’operatore locale o anche, in alcuni casi, eseguire direttamente l’esame a distanza». Un approccio che permette di superare le barriere geografiche, offrendo diagnosi tempestive anche in zone remote o in strutture.
Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale integrata nei sistemi di ecodoppler, il medico può analizzare le immagini in tempo reale, individuando eventuali anomalie e pianificando il trattamento più adeguato. In sostanza, il chirurgo vascolare può diventare un «medico a distanza», offrendo competenza e assistenza ovunque ci siano le tecnologie necessarie. Questa innovazione rappresenta un passo avanti importante verso un sistema sanitario più accessibile, efficiente e personalizzato, capace di prendersi cura dei pazienti anche a migliaia di chilometri di distanza.
Sarà questo l’argomento di stasera a Obiettivo Salute alle 20.30 su Teletutto, con Daniela Affinita e il prof Cervi, il dottor Pier Soldini, responsabile radiologia di Fondazione Don Gnocchi centro «Spalenza» Rovato e Paolo Spina, ingegnere elettronico.
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