Il 10% dei bambini in Italia nasce prematuro

Il 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale: oggi la prospettiva di sopravvivenza è alta anche per i bimbi nati prima delle 27 settimane
Il 17 novembre è la Giornata mondiale dei bambini nati prematuri
Il 17 novembre è la Giornata mondiale dei bambini nati prematuri
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In Italia la percentuale dei bambini nati pretermine varia tra il 7 e il 10%: ogni anno nel nostro Paese nascono prima del termine tra i 25.000 e i 30.000 neonati, circa 1 bambino su 10, la maggior parte non gravemente prematuri (i cosiddetti «late preterm»), mentre sono circa 0.9-1% i nati «molto» o «estremamente» pretermine. Domani 17 novembre ricorre, come ogni anno, la Giornata Mondiale della Prematurità, World Prematurity Day, istituita nel 2008 e riconosciuta dal Parlamento europeo grazie all'impegno della European Foundation for the Care of Newborn Infants (Efcni). È finalizzata a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla nascita pretermine.

In occasione della Giornata, la Sinpia, Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, sottolinea l'importanza dell'intervento precoce per i bambini a rischio di sviluppare disturbi del neurosviluppo. «La prematurità - dice Elisa Fazzi, Presidente Sinpia, Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza Asst Spedali Civili e Università di Brescia - è una condizione che può comportare un aumento del rischio di sviluppare oltre alla paralisi cerebrale infantile spesso associata a deficit sensoriali, in particolare visivi e cognitivi di varia entità, disturbi del neurosviluppo, tra cui disturbi dell'apprendimento, del linguaggio e del comportamento, fino ai quadri di disturbo dello spettro autistico o di deficit di attenzione e/o iperattività spesso in comorbidità. L'intervento precoce, che si fonda su strategie di intervento centrate sulla famiglia e sull'arricchimento ambientale, può essere iniziato già nelle prime settimane di vita e può includere interventi di tipo riabilitativo, ma anche di sostegno alla genitorialità con interventi educativi, psicologici e sociali».

Notevoli passi avanti sono stati compiuti dalla scienza e, oggi, anche per i bambini che nascono prima delle 27-28 settimane la possibilità di sopravvivere è alta, superiore al 70%, sebbene all'aumento della sopravvivenza non corrisponda anche una simile drastica diminuzione delle problematiche presentate a distanza di anni. L'incidenza dei disturbi del neurosviluppo nei bambini nati pretermine è stimata intorno al 20%, mentre la paralisi cerebrale infantile colpisce circa il 10% dei neonati con prematurità di grado elevato, e rappresenta la causa più frequente di disabilità motoria nei bambini. «È facile intuire - afferma Simona Orcesi, professore associato di Neuropsichiatria Infantile presso l'Università di Pavia e membro del Consiglio Direttivo della Sinpia - che più è grave la prematurità, con età gestazionale e peso neonatale molto bassi, maggiormente diminuiscono le possibilità di sopravvivenza mentre aumentano le complicanze, sebbene negli ultimi decenni abbiamo potuto assistere ad un significativo miglioramento delle tecniche ostetriche e delle cure intensive neonatali». 

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