Giornata mondiale della salute mentale: condizioni di disagio per uno su otto

La maggior parte dei casi non vengono diagnosticati e curati in tempo. Difficile accedere ai servizi
La Loggia illuminata di verde per la Giornata della salute mentale (foto d'archivio)
La Loggia illuminata di verde per la Giornata della salute mentale (foto d'archivio)
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Una buona salute mentale è vitale per il nostro benessere generale. Eppure una persona su otto vive una condizione di salute mentale che può avere un impatto sulla sua salute fisica, sul benessere, sul modo in cui si relaziona agli altri e sul reddito. Una condizione che riguarda anche un numero crescente di adolescenti e giovani.

La Giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi, 10 ottobre, è occasione per riflettere sulle strategie da adottare per intercettare il prima possibile il disagio delle persone. Anche in questo ambito, infatti, la diagnosi precoce cambia la storia della malattia e la vita di chi soffre. «Due sono le parole sulle quali riflettiamo in questa ricorrenza» spiega Antonio Vita, direttore del Dipartimento Salute mentale e delle dipendenze dell’Azienda sociosanitaria territoriale Spedali Civili di Brescia.

Integrazione e innovazione

«Integrazione è il metodo più appropriato, moderno ed efficace per la gestione della gran parte delle patologie mediche, ma in particolare di quelle ad andamento continuo o cronico e soprattutto per la fase territoriale della presa in carico. Integrazione è da intendersi a più livelli: tra le discipline che convergono nel Dipartimento, tra ospedale e territorio, ma anche tra le diverse professionalità impegnate, e ancora tra sanitario e sociale, con il coinvolgimento inoltre del terzo settore e della persona destinataria delle cure, che è al centro del percorso e vi deve partecipare attivamente».

Poi, innovazione. Vita: «Innovazione è la seconda parola-chiave, che rimanda al cambiamento, all’implementazione di nuove tecniche ma anche di nuovi modelli organizzativi più appropriati ad una domanda che cambia, alle emergenze epidemiologiche che anche nella Salute mentale stanno verificandosi: basti pensare al disagio psicologico dei giovani, cui deve essere data la massima priorità, e ad alcune patologie come i disturbi dell’alimentazione, i disturbi della personalità, le condotte autolesive per citare solo alcune delle principali. Tra le priorità vi è quella di intercettare precocemente gli esordi delle malattie in età giovanile, di garantire interventi efficaci e di qualità, di personalizzare i trattamenti».

Le difficoltà

Ancora: «La maggior parte di coloro che soffre di disturbi mentali non viene tempestivamente diagnosticata e curata ed ha difficoltà di accesso alle cure. La nostra Regione ha un sistema di assistenza psichiatrica avanzato e inclusivo, ma stressato dalla fase post-pandemica da Covid 19, dai timori e dalla instabilità socio-economica di molte persone, dalla diffusione di sostanze stupefacenti. Tanti disturbi - continua Vita - dimostrano un aumento della percentuale di disturbi psichici nella popolazione e anche nel nostro territorio: in particolare ansia, depressione, disturbi dell’adattamento e, come si diceva, disturbi dell’alimentazione anche nei giovanissimi. Questo pone una significativa sfida ai Servizi di salute mentale, che hanno la necessità di innovarsi in risposta ai bisogni clinici emergenti».

Ripensare i servizi

Servizi che si stanno ripensando, partendo dall’esistente: nel nostro territorio sono attivi undici programmi innovativi di psichiatria e tre progetti innovativi di neuropsichiatria, che coinvolgono le tre Asst (Civili, Garda e Franciacorta) e il privato accreditato; vengono realizzati programmi che spaziano da interventi di prevenzione nella fascia adolescenziale, attuazione budget di salute, psichiatria di comunità e altro ancora. Tra le sperimentazioni in corso, vi è quella nell’ambito delle dipendenze con un piano locale per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, avviata nel 2019 e che si propone di rafforzare il collegamento tra polo ospedaliero e territoriale delle Asst «per diffondere la consapevolezza del disturbo da gioco d’azzardo come patologia curabile e di facilitare l’accesso all’offerta dei Servizi presenti sul territorio e l’implementazione dei percorsi di cura per questo disturbo» sottolineano dalla direzione dell’Agenzia di tutela della Salute di Brescia.

Altra sperimentazione è quella del piano locale di contrasto ai disturbi della nutrizione, avviato a febbraio 2023, in coprogettazione tra Ats e Dipartimenti di Salute mentale delle tre Asst, che vede l’utilizzo di fondi ministeriali ad hoc, e che coinvolge Associazioni e medicina del territorio.

Il professor Vita: «La trasformazione dei bisogni di cura impone un intervento sull’organizzazione dei servizi, in primis quelli territoriali, centro nevralgico dell’assistenza psichiatrica, per favorire un processo di evoluzione dei Centri psico-sociali affinché diano risposte più appropriate».   

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