Dalla spagnola all’aviaria: 100 anni di pandemie prima del Covid

La diffusione di malattie virali ha mietuto milioni di vittime e non è stato facile fermarle
Una foto simbolica dell'epidemia di Spagnola - © www.giornaledibrescia.it
Una foto simbolica dell'epidemia di Spagnola - © www.giornaledibrescia.it
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Prima del coronavirus, che ha ucciso finora oltre 100.000 persone in tutto il mondo, diverse epidemie hanno segnato gli ultimi cento anni di storia.

Ebola (2013-2018). Identificato per la prima volta nel 1976, il virus ha scatenato un’epidemia di febbre emorragica in Guinea, Sierra Leone e Liberia. Con un tasso di mortalità molto elevato (circa il 50%) ha provocato 11.300 morti. Il virus è riemerso nell’agosto 2018 nella parte orientale del Congo.

Influenza A (2009-’10). Furono 18.500 morti secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ma la rivista medica Lancet ha stimato il bilancio delle vittime tra 151.700 e 575.400.

Sars. Con 774 morti fra il 2002 e il 2003 la sindrome respiratoria acuta grave è emersa in Cina passata dal pipistrello all’uomo tramite lo zibetto, un mammifero venduto vivo sui mercati cinesi.

Aviaria (2003-2004). Bilancio: 400 morti. Devastati gli allevamenti di polli a Hong Kong prima della trasmissione all’uomo. Aids (dal 1981 a oggi). 32 milioni di morti, secondo l’Unaids. Oggi 24,5 milioni di persone hanno accesso al trattamento antiretrovirale che, se assunto regolarmente, blocca efficacemente la malattia.

La Hong Kong. Un milione di morti, tra cui molti bambini dal ’68 al ’79. Per gli epidemiologi, è stata la prima pandemia dell’era moderna, quella del trasporto aereo rapido. Asiatica (1957-’58). Con 1,1 milioni di morti. Il virus è apparso per la prima volta in una provincia meridionale della Cina nel febbraio del 1957.

La spagnola (1918-’19). Circa 50 milioni di morti. È considerata l’epidemia più mortale della storia in un periodo di tempo così breve. Ha ucciso cinque volte di più rispetto alle battaglie della Prima guerra mondiale. Il virus fece le prime vittime negli Stati Uniti, poi si diffuse in Europa e nel mondo.

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