Sala Libretti

«Mio figlio e il cyberbullismo. Vittima, bullo o complice?»

Lunedì 8 aprile alle 17 in sala Libretti l'incontro con lo psicoterapeuta Giuseppe Maiolo
Il cyberbullismo è un fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti
Il cyberbullismo è un fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti
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«Mio figlio tra bullismo e cyberbullismo-Vittima, bullo o complice?» è il titolo dell’ultimo libro dello psicoterapeuta Giuseppe Maiolo che verrà presentato lunedì 8 aprile alle 17 nella sala Libretti del Giornale di Brescia. L’autore dialogherà con il giornalista del GdB Massimo Lanzini.

Il libro è indirizzato ai genitori e vuole essere uno strumento di aiuto per conoscere a fondo uno dei fenomeni più problematici del nostro tempo, tra i quali bullismo e cyberbullismo. Obiettivo della pubblicazione è dare alla famiglia e agli educatori strumenti di comprensione e indicazioni pratiche su come proteggere i figli e fare prevenzione.

Per partecipare all’incontro di presentazione del volume è richiesta la prenotazione al numero 030.3790212 o all’indirizzo e-mail salalibretti@giornaledibrescia.it. Il convegno potrà essere seguito anche in streaming sul nostro sito.

Sul libro abbiamo posto alcune domande all’Autore, editorialista del nostro giornale.

Il libro è rivolto soprattutto ai genitori. Perché? Questo libro nasce in un momento storico in cui tutto, ma proprio tutto, è in via di trasformazione. I cosiddetti «nativi digitali» sembrano abitare un altro pianeta dove la «vita liquida» è sempre di più priva di confini, mentre si diffonde l’idea che tutto è consentito e possibile. Per chi deve educare, la realtà nella quale viviamo appare complessa, per nulla semplice da affrontare e governare. Così spesso i genitori sembrano non sapere cosa serve fare con i figli e come bisogna comportarsi. L’aumento allarmante del bullismo soprattutto nella forma virtuale richiede molta attenzione e azioni preventive. Il libro così vuole essere una guida e un aiuto per i genitori.

Questo è il motivo per cui è diviso in tre sezioni «conoscere - capire - intervenire»? Certo. Serve tentare di schematizzare una realtà sempre più complessa e mutevole. È necessario quindi prima ampliare le conoscenze per capire dove siamo e dove stiamo andando, cosa vuol dire crescere e quanto possiamo fare come adulti e genitori per accompagnare lo sviluppo dei bambini. Aumentare i «saperi» prima di tutto per cogliere le potenzialità del tempo in cui siamo e poi comprendere le difficoltà e i rischi che si corrono oggi con lo sviluppo rapido della tecnologia, peraltro utile e necessaria. Solo dopo è possibile sapere come intervenire.

Su cosa è necessario puntare maggiormente l’attenzione? In questo momento credo fondamentale tenere alta l’osservazione sui vari aspetti del cyberbullismo perché c’è il rischio di sottovalutare un fenomeno assolutamente nuovo, facile da praticare e devastante. Nel libro insisto sul fatto che si moltiplicano ogni giorno modalità diverse con cui bambini e adolescenti si «divertono» a prendersi in giro e offendersi on-line. L’alta pericolosità delle azioni bulle in rete viene dall’idea che sia tutto un gioco divertente. Inoltre c’è anche la convinzione che le parole offensive tutti le possano dire senza alcun pericolo quando in realtà in rete possono ferire a morte chi le riceve perché da pettegolezzi e diffamazioni non c’è riparo.

Alla fine vengono date indicazioni su come intervenire... Sì, la terza sezione prevede una serie di suggerimenti sul come fare. Gli interventi possibili partono dai consigli su cosa osservare dei comportamenti dei figli. È importante riconoscere precocemente chi è vittima e compie atti di bullismo, ma anche chi è attore passivo, cioè vede e non dice niente. È il cosiddetto comportamento omertoso alimentato dall’idea che gli adulti in genere non siano in grado di aiutare e che non si debba fare la «spia». Così se l’educazione non cambia radicalmente, si rischia di alimentare sempre più la violenza facendo crescere bambini.

Ecco la registrazione integrale dell'incontro:

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