Il cyberbullismo spiegato dai ragazzi ai ragazzi

Studenti del De André formatori anti-bullismo virtuale per ragazzi di primarie e secondarie di primo grado
CYBERBULLISMO, FORMAZIONE CONDIVISA
AA

Come difendersi dai cyberbulli e come tutelare la propria web reputation. E’ ciò che un gruppo di studenti del liceo De Andrè ha potuto apprendere grazie alla formazione fornita dalla Polizia di Stato (che ha appena celebrato tra l'altro i 20 anni della Polizia Postale e delle Comunicazioni a Brescia), per poi condividere le buone prassi acquisite con bambini e ragazzi di poco più giovani.

Un progetto di alternanza scuola-lavoro ideato dalla Questura per rendere più «appetibile» e credibile agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado il concetto di legalità in rete, ma che ha riservato sorprese anche ai colleghi più grandi: dalle testimonianze dei ragazzi, è emerso di bambini che sono liberi di giocare a videogame di fatto vietati ai minori di 18 anni senza alcun controllo da parte dei genitori, salvo i casi in cui sono state addirittura le famiglie a regalare ai piccoli quei giochi.

Come pure scoprire che molti bimbi di 8 anni hanno già uno smartphone, cosa che anche solo pochi anni fa era impensabile, per gli stessi studenti-formatori, di poco più grandi.

Un’esperienza gratificante dunque, i cui risultati sono stati condivisi con la città nel corso di un incontro organizzato nella Sala Libretti del Giornale di Brescia e trasmesso anche in streaming. La registrazione integrale è disponibile all'interno dell'articolo dedicato all'evento («Se il bullo è armato di smartphone: l'incontro al GdB»).

L'incontro sarà proposto integralmente questo sabato alle 21.35 su Teletutto (canale 12 del digitale terrestre).

 

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