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Sui crediti di Transizione 4.0 il vero rischio è la gelata

Il Piano 4.0 è pensato per accelerare sulla digitalizzazione - © www.giornaledibrescia.it
C’era una legge che, per ammissione di tutti, funzionava abbastanza bene. Al tempo (qualche anno fa) la cosa fece persino scalpore: una legge che agevole gli investimenti nelle aziende di facile applicazione? Era la Industria 4.0 del ministro Calenda. Poi la si modificò inImpresa 4.0 perché qualche esteta eccepì che non di sola industria si trattava ma, più in generale, di imprese. E quindi la si cambiò.
Poi arrivarono i nuovi al Governo e la si cambiò di nome e di qualche sostanza in Transizione 4.0. Adesso la si vorrebbe cambiare ancora (non so se anche nel nome) nelle modalità di cessione del credito, adottando il modello Superbonus: l’azienda fa l’investimento, non fa più le detrazioni in compensazione fiscale anno dopo anno ma cede il suo credito alla banca o a chi altro la nuova modifica indicherà. Forse servirà questa nuova modifica, forse è più fumo che arrosto percéè se la banca acquista il tuo credito si fa pagare e non è detto sia così a buon mercato. Vedremo.
Il problema è che queste continue grandi o piccole modifiche altro non sono che piccoli o grandi choc sul mercato: nel momento in cui annuncia una modifica o che si sta anche solo pensando ad una modifica (pure in senso positivo per le imprese) il mercato si ferma: chi vende o compra attende il possibile sbocco della vicenda. E adesso siamo alle solite: la proposta di cessione del credito è stata stralciata in Commissione alla Camera. Per la Ragioneria non ci sono fondi. I Cinque Stelle dicono sia stato un incidente di percorso e che si rimedierà. Vedremo e stanno a vedere le aziende.
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