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L'avatar di Evodeaf che trasforma le parole in lingua dei segni

La società di Gavardo sta sviluppando un software che sfrutta l’intelligenza artificiale per abbattere la barriera del linguaggio
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Come funziona l'avatar per la lingua dei segni di Evodeaf
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Ci sono barriere più difficili di altre da abbattere, fatte di suoni e non di cemento o acciaio. Per almeno 80 milioni di persone nel mondo questo ostacolo si chiama sordità, una diminuzione o perdita della capacità uditiva che spesso relega chi ne è afflitto a un ruolo secondario nel contesto sociale. Un realtà alla quale un’azienda bresciana vuole porre rimedio grazie alla tecnologia.

L’obiettivo di Evodeaf, nata ad aprile 2022 e con sede legale a Gavardo, «è sviluppare un avatar, utilizzabile da smartphone e pc, in grado di tradurre simultaneamente la lingua parlata nella lingua dei segni - spiega l’amministratore delegato Francesco Cannone -. Questo è possibile tramite un software di intelligenza artificiale, addestrato direttamente da interpreti. Con la mia esperienza ho infatti capito che chi è dotato di parola è in difficoltà nel capire le persone sorde, non viceversa».

Quella dell’azienda bresciana non è però una novità assoluta: «Già diverse società nel mondo si stanno muovendo in questa direzione - conferma Cannone -. Noi però vogliamo ovviare al “peccato originale” di queste realtà, le quali intendono realizzare un software che traduca solo nella lingua del Paese dove esse si trovano. Per abbattere veramente le barriere è perciò necessario ampliare le potenzialità del programma e permettergli di interagire con linguaggi diversi».

L'amministratore delegato di Evodeaf Francesco Cannone - © www.giornaledibrescia.it
L'amministratore delegato di Evodeaf Francesco Cannone - © www.giornaledibrescia.it

L’intento di Evodeaf è perciò quello «di implementare l’avatar, nell’arco di cinque anni, con tutte le 121 lingue dei segni utilizzate nel mondo - annuncia l’ad -. Partiremo inizialmente con sei, tenendo conto che un interprete necessita di due o tre mesi per insegnare un intero alfabeto all’intelligenza artificiale».

Ulteriore differenza fondamentale rispetto alle altre aziende che si stanno muovendo in tal senso risiede nei canali di finanziamento utilizzati. «Queste realtà, anche quelle italiane, si affidano principalmente a sostegni economici pubblici - afferma Cannone, che ha alle spalle un’esperienza lavorativa nel campo della formazione finanziaria e che proprio tramite questa è entrata in contatto con il mondo dei sordi -. Noi abbiamo invece deciso di mettere a disposizione degli investitori il 20% della società attraverso Token Nft che poggiano sulla blockchain Affidaty». Tale scelta, che prevede per gli investitori anche un «cashback» sugli utili futuri, ha permesso al momento di raccogliere 300 mila euro, soldi giunti da persone sparse in tutto il mondo, dall’India all’Africa.

Alcuni dei soci che fin dal principio hanno creduto e investito nel progetto Evodeaf - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni dei soci che fin dal principio hanno creduto e investito nel progetto Evodeaf - © www.giornaledibrescia.it

«Abbiamo però bisogno di ulteriore sostegno ed è per tale motivo che abbiamo pensato al progetto Evodeaf map - annuncia l’imprenditore -, che sfrutta la geolocalizzazione per sponsorizzare l’azienda». L’obiettivo è quello di sviluppare, grazie al supporto dell’azienda toscana Myvirtualab «ora entrata nel novero dei soci» sottolinea Cannone, la versione beta dell’avatar entro fine 2022. Ma c’è un traguardo ancor più ambizioso.

«La barriera della lingua è spesso insormontabile, non solo per i sordi - sottolinea -. L’idea di Evodeaf è quella di evolversi fino a poter diventare un traduttore che parla, scrive e usa i segni a disposizione di ogni persona nel mondo e per ogni lingua esistente».

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