Settanta giorni per «riscrivere» la scuola bresciana
Alla fine, tra un alunno e l’altro, basterà un metro di distanza: non due e non quattro, come ipotizzato solo una decina di giorni fa. Uno. Un numero che ha fatto tirare un lieve sospiro di sollievo a chi, alla guida delle cabine di regia organizzative, si trova ora alle prese con la corsa contro il tempo per organizzare la scuola ai tempi del coronavirus.
Settanta giorni nei quali - di fatto - Comuni, Province, Ufficio scolastico territoriale, dirigenti e Prefettura dovranno completamente riscrivere e riorganizzare «l’architettura scolastica» 2020-2021. Tra elementari e medie alle prese con il calcolo di spazi, sedi, arredi e le superiori che puntano a scavalcare gli ostacoli giocandosi (anche) la carta della didattica a distanza. Nel mezzo, un teorema di crucci e grattacapi: l’emergenza docenti nel primo caso e il tetris degli ingressi scaglionati nel secondo. Così...
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