Scuola

Scuole bresciane e didattica a distanza: da lunedì aule vuote

Il 100% della didattica a distanza è ormai stato raggiunto dall’insieme degli istituti bresciani
Dal  21 ottobre, di fronte all’impennata del Covid, stabilito l’obbligo della didattica a distanza - Foto © www.giornaledibrescia.it
Dal 21 ottobre, di fronte all’impennata del Covid, stabilito l’obbligo della didattica a distanza - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Da lunedì aule vuote e studenti da casa collegati con tablet, smartphone o pc per le scuole superiori bresciane. Il 100% della Dad (didattica a distanza) è ormai stato raggiunto dall’insieme degli istituti di città e provincia, con l’eccezione dei laboratori (ma non tutti), che proseguiranno con le solite modalità soprattutto per i centri di formazione professionali e gli istituti alberghieri. E degli alunni con bisogni educativi speciali, che possono fruire di una didattica personalizzata e collegarsi eventualmente da scuola con la classe.

La brusca accelerazione nel cambiamento dell’organizzazione didattica è arrivata a seguito dell’ordinanza regionale del 21 ottobre, che, di fronte all’impennata del Covid, ha stabilito per tutti gli istituti secondari di secondo grado l’obbligo di assicurare il «pieno svolgimento» delle lezioni mediante didattica a distanza per l’intero gruppo classe. Lo stesso testo prescriveva alle scuole già preparate con le strutture informatiche di partire lunedì 26 ottobre, mentre alle altre era raccomandato di approntare le condizioni tecnico-organizzative «nel più breve tempo possibile».

Tra le molte polemiche che hanno accompagnato l’applicazione del provvedimento, le prime ad adottare compattamente all’inizio della settimana la didattica da remoto in forma integrale, sono state le scuole superiori cittadine. In molti casi a malincuore, come è stato riferito da presidi e studenti, poiché si erano già attrezzate con la Ddi, la didattica digitale integrata, imperniata su un mix al 50% di lezioni fisiche e da remoto. Una macchina funzionante in sincrono col trasporto pubblico locale, e da molti indicata come un «modello virtuoso». Qualche giorno in più si è reso necessario per il riassetto soprattutto di alcuni istituti superiori del bacino provinciale, che però sono andati a loro volta a regime negli ultimi giorni.

Il liceo Bagatta di Desenzano, per esempio, visti i risultati incoraggianti nei test sulla connettività, ha «anticipato» a giovedì 29 (cogliendo anche l’occasione dei lavori straordinari per la messa in posa della cisterna antincendio) la Dad per tutte le classi. Anche l’Iis Marzoli di Palazzolo, preso atto – come spiega in una circolare la dirigente Plebani – della nota del Prefetto di sabato 24 ottobre, dopo i primi due giorni con le sole classi prime ancora «dal vivo», da mercoledì ha l’intera utenza in modalità online. All’Olivelli di Darfo Boario Terme, la cui «rete informatica è in attesa di interventi di adeguamento tecnico», i docenti da lunedì sono stati invitati a prestare il servizio per lo svolgimento della didattica digitale utilizzando strumenti tecnologici propri e senza l’obbligo di presenza a scuola.

Ha dovuto adeguarsi da martedì anche il liceo paritario Madonna della Neve di Adro, che conta solo 300 alunni, mentre l’Antonietti di Iseo durante la settimana dal 26 al 31 ottobre ha «accompagnato» il passaggio dalla didattica in presenza o mista alla didattica a distanza, e da dopodomani sarà pronto. L’istituto alberghiero Caterina de Medici di Gardone Riviera, con sede staccata a Desenzano, ha adottato la Dad nei giorni in cui non sono previste le attività laboratoriali di cucina, sala e vendita, accoglienza etc. Al cittadino liceo Gambara da lunedì 2 novembre prenderanno avvio, in modalità telematica, pure le lezioni di «laboratorio di musica d’insieme», con le quali andranno armonizzati gli orari individuali di esecuzione e interpretazione. Ci sarà da capire, nei prossimi giorni, in quale misura il nuovo scenario potrà incidere sulla rimodulazione di linee ed orari del trasporto pubblico.

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