Scuola

Arduino, qr code e app: 3 soluzioni per il la scuola hi-tech

Gli istituti Tartaglia, Levi e Vantini raccontano come è andato lo sviluppo di creatività e progetto per Da Vinci 4.0
Studenti al lavoro durante il primo hackathon Da Vinci 4.0
Studenti al lavoro durante il primo hackathon Da Vinci 4.0
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A grandi passi si avvicina la conclusione dell’edizione online del progetto Da Vinci 4.0, organizzato dal Giornale di Brescia con The FabLab e Talent Garden. Proprio in questi giorni la giuria si sta confrontando per selezionare il vincitore dell’hackathon e gli altri due componenti del podio, con la premiazione finale che si svolgerà in un appuntamento speciale ancora top secret, che sarà svelato su queste pagine nelle prossime settimane. C’è perciò grande attesa tra le undici squadre partecipanti dei sei istituti bresciani iscritti (i licei Carli e Luzzago, il Cfp Vantini e i tecnici Cerebotani, Primo Levi e Tartaglia-Olivieri), con gli oltre ottanta studenti coinvolti che dopo le fatiche del progetto attendono gli esiti.

«Per la nostra scuola questa partecipazione è stata la prima esperienza e la pandemia ha creato non poche difficoltà, limitando il confronto in presenza - sottolinea il professore del Tartaglia-Olivieri Giuseppe Grosso -. Nonostante ciò i ragazzi hanno sviluppato le loro idee con la massima autonomia, utilizzando come tecnologie quelle più vicine alla loro realtà e a quella dell’istituto, una su tutte l’elettronica programmabile con Arduino». Vale la pena ricordare che i team sono stati chiamati a sviluppare un progetto che rispondesse ad uno, o più, dei tre seguenti stimoli: la facilitazione dell’uso degli spazi della scuola, la creazione di metodi innovativi per il trasferimento dei contenuti nell’ambito della Didattica a distanza e infine l’individuazione di iniziative volte a conservare l’idea di scuola come luogo di crescita personale, di socialità, di confronto, anche in tempi di Dad. E attorno a questi ambiti sviluppati con cura da The FabLab, i giovani hanno dedicato idee, tempo e fatica per provare a creare un pezzo della scuola del domani.

Il progetto D.A.S.T. (Didactics Advanced System Tools) dell’istituto tecnico Primo Levi di Sarezzo e Lumezzane sfrutta per esempio svariate tecnologie e materiali (profilati in alluminio, Arduino, sensori e diversi software un breve e non esaustivo elenco) «per gestire due aspetti fondamentali e ricorrenti nei laboratori didattici cioè spostamenti e sanificazione di attrezzature - evidenzia il docente Edoardo Calabrese -, nonché la necessità di fornire un supporto didattico e pratico che permetta di trasmettere le informazioni dai professori ai ragazzi nelle varie postazioni di lavoro. Il gruppo ha manifestato molto entusiasmo per l’esperienza vissuta, che ha permesso di realizzare fisicamente quanto invece poteva rimanere solo nel campo delle idee».

Entusiasmo, grande partecipazione, coinvolgimento, sono termini che ritornano nei più volte nelle parole dei docenti che hanno accompagnato i giovani lungo i mesi di Da Vinci 4.0. «I nostri ragazzi hanno preso molto seriamente il progetto e si sono messi in gioco anche per la realizzazione del video di presentazione - conferma Ilaria Apostoli, la coordinatrice didattica del Vantini, ringraziando anche i professori Stefano De Angeli e Fabio Dondelli -. Hanno immaginato una scuola nuovamente popolata di relazioni, stimoli, condivisione, un luogo di facile accesso, grazie alla creazione di un qr code di riconoscimento, che permetta di velocizzare le procedure di ingresso e diminuire l’utilizzo della carta. La scelta di lavorare con smart connective device ha permesso anche la creazione di un’app che consente di sostituire le aule deserte della scuola con spazi virtuali stimolanti e pieni di contenuti».

 

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