Scuola

Agricoltura e futuro, a Padernello i migliori diplomati

Premiati i migliori diplomati degli istituti agrari Einaudi, Dandolo, Bonsignori e Pastori
I premiati del Bonsignori a Remedello
I premiati del Bonsignori a Remedello
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L’economia bresciana da sempre affonda le sue radici nell’agricoltura. E ieri a Padernello, luogo che cerca sempre più di diventare un punto di riferimento per scuola e mondo del lavoro, questa tradizione secolare ha premiato le giovani eccellenze che si faranno carico di trainarla nel futuro.

Al castello si è svolta la cerimonia di premiazione dei migliori diplomati degli istituti agrari della provincia. Presente il padrone di casa Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello. «L’agricoltura ha di fronte due sfide - ha dichiarato il rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira -: la sostenibilità ambientale e l’innovazione, con una forma di agricoltura 4.0».

C’è stata poi l’occasione per ricordare monsignor Antonio Fappani, «personaggio a cui il territorio bresciano deve tantissimo, attento alla storia della nostra provincia, grandissimo conoscitore dell’agricoltura», ha dichiarato il professor Mario Taccolini, pro rettore dell’Università Cattolica di Brescia. Sono quindi stati premiati i migliori diplomati dell’istituto Einaudi di Chiari accompagnati dal preside Vittorina Ferrari; gli studenti del Dandolo di Bargnano di Corzano, di Orzivecchi e di Lonato; i ragazzi del Bonsignori di Remedello giunti a Padernello con il preside Giacomo Bersini e gli studenti dell’Istituto Pastori.

L’appuntamento è stato organizzato dalla Fondazione Civiltà Bresciana e dal Centro Studi San Martino per la storia dell’agricoltura e del paesaggio: «Abbiamo donato sia agli istituti sia ai diplomati alcuni nostri volumi dedicati al mondo dell’agricoltura», ha affermato il professor Mario Gorlani, presidente della Fondazione. Orgogliosa la preside Ferrari: «Siamo partiti da zero e ora abbiamo portato al diploma i nostri primi studenti. Questo percorso è stato possibile grazie a loro, alle famiglie e ai professori che hanno sempre creduto in questo progetto».

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