Da Vinci 4.0

Tassara Ghislandi e Da Vinci 4.0, buona la prima all’insegna di acqua e tecnologia

L’istituto di Breno mette in campo quattro studenti e un obiettivo: favorire il risparmio idrico
Entusiasmo nell’istituto camuno per la sfida tecnologica per trovare una risposta alla crisi idrica - © www.giornaledibrescia.it
Entusiasmo nell’istituto camuno per la sfida tecnologica per trovare una risposta alla crisi idrica - © www.giornaledibrescia.it
AA

Acqua e tecnologia, un legame indissolubile in Valcamonica più che altrove. Un legame con una risorsa, e il suo territorio, che avvolge a doppio filo gli studenti dell’istituto tecnico Tassara Ghislandi di Breno, per la prima volta in campo nell’hackathon del Da Vinci 4.0. E se per provare a vincere la sfida non bastasse una tale motivazione, ci si aggiunga pure la dotazione all’avanguardia della scuola.

La squadra

Loading video...
Da Vinci 4.0: la tappa al Tassara Ghislandi di Breno

Le carte in regola, i quattro ragazzi del team Genius, le hanno tutte. Andrea Pasinetti, Simone Fazio, Emanuele Moscardi e Matteo Comensoli sono studenti della quinta Eta, indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica, e sono le «eccellenze» su cui punta l’istituto camuno per creare un progetto che possa realmente aiutare a migliorare le cose. «L’iniziativa ci è parsa subito molto accattivante - commenta la dirigente scolastica Roberta Pugliese - perché unisce il tema della sostenibilità alla vocazione dell’istituto, che è un tecnico-industriale professionale». Altrettanto entusiasta è il professor Bruno Deleidi, insegnante di Sistemi automatici, automazione e robotica, che guiderà i ragazzi nell’hackathon: «Il Da Vinci 4.0 rappresenta una grandissima opportunità per i nostri studenti - ribadisce il docente -, vista la grande concentrazione di centrali idroelettriche che abbiamo nelle nostre zone».

Acqua

Un tema, quello dell’acqua, che è quindi particolarmente calzante per gli studenti di Breno, ma anche per Edison, per il primo anno partner della nostra iniziativa. «Quando ci hanno proposto questo progetto - commenta Mattia Seira, responsabile dei rapporti con i territori e power asset - ci siamo subito esaltati, perché lo riteniamo una sintesi delle nostre politiche di sostenibilità sui territori e di tutte le attività che svolgiamo con le scuole in giro per l’Italia. Speriamo che i ragazzi abbiano delle idee che magari potremmo anche sviluppare all’interno delle nostre centrali idroelettriche».

Obiettivi alti

E la speranza di ideare qualcosa di utile e attuabile è anche degli studenti del Tassara Ghislandi. «Abbiamo deciso di partecipare - conferma Andrea Pasinetti - per aiutare le persone e trovare una soluzione per il risparmio dell’acqua». Un obiettivo ambizioso e sfidante, ma centrale alla luce delle emergenze ambientali e climatiche del nostro tempo. «L’acqua è un tema che sentiamo molto vicino qui in Valcamonica - aggiunge Simone Fazio -. Posso definirmi appassionato di tecnologia, soprattutto del mondo idroelettrico, e quindi sarà sicuramente un’occasione di crescita». Dello stesso avviso è anche Emanuele Moscardi: «Questo progetto mi sembra molto utile per noi che siamo in questo territorio. Poi ci aiuta a perfezionare l’uso delle tecnologie di ultima generazione, quindi è un’ottima esperienza personale». «Penso che questo progetto sia una grande opportunità per la nostra classe ma anche per tutta la Valcamonica - conclude Matteo Comensoli -. Tra le idee che abbiamo, una riguarda la purificazione dell’acqua».

Sostenibilità

La sfida delle nuove tecnologie si gioca sull’ambiente. È per questo che il Da Vinci 4.0 ha scelto un tema legato alla sostenibilità, mettendo in contatto due mondi, giovani e aziende, che si devono parlare sempre di più per trovare soluzioni alternative valide ed efficaci. «È chiaro che le aziende devono pensare ai profitti - chiarisce Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab -, però è vero anche che sempre di più hanno capito che o si impatta meno sull’ambiente, oppure non ci saranno più risorse. È un tema non di lungimiranza umana, ma imprenditoriale». 

Non si tratterebbe più, secondo il divulgatore scientifico, di semplice «greenwashing», ecologismo di facciata, ma sarebbe un interesse legato direttamente agli affari. «Si vede l’orizzonte entro il quale finiranno le risorse - spiega Temporelli - e quindi la fine del business.  Per questo le aziende stanno incominciando a pensare a sistemi nuovi per produrre energia, per produrre merci e per trasportarle».

In questa evoluzione i giovani giocano un ruolo fondamentale, perché portano idee nuove con tecnologie nuove. Il progetto Da Vinci 4.0 s’inserisce qui, come un ponte, consentendo agli studenti di sperimentarsi con la tecnologia proprio durante il loro percorso formativo. «Siamo abituati a pensare alla didattica come qualcosa di teorico - afferma Matteo Villa, learning specialist di The FabLab -, ma l’apprendimento è davvero efficace quando gli studenti si mettono in pratica, e Da Vinci 4.0 vuole fare proprio questo: dare loro un ruolo centrale, fornirli di un metodo, ma poi farli lavorare in prima persona, fare sì che siano loro da soli a progettare la propria esperienza di apprendimento». Il metodo, lo ricordiamo, è quello del «design thinking», che tiene sempre in considerazione l’utente finale: si parla infatti di «human center design». 

«Il design thinking è composto da quattro fasi (define, ideate, make e test), e gli studenti troveranno sul portale tutte le risorse dedicate a utilizzare questo metodo. Ricordando che il cattivo esperimento non è quello che fallisce, ma è quello che non produce conoscenza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato