Da Vinci 4.0

Da Vinci 4.0, un ponte tra scuole e aziende

All’acciaieria Ori Martin il 31 maggio il gran finale del progetto ribattezzato «Mostra e Dimostra»
Un momento di Da Vinci 4.0 - © www.giornaledibrescia.it
Un momento di Da Vinci 4.0 - © www.giornaledibrescia.it
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L’immagine più immediata per descrivere il progetto Da Vinci 4.0 è quella di un ponte. Un ponte virtuale eppure quanto mai concreto, che se percorso con determinazione, talento e un pizzico di fortuna, può davvero unire scuola e impresa in un sodalizio fruttuoso per entrambe. Da Vinci 4.0 era nato per questo motivo, quattro anni fa, da un’intuizione del Giornale di Brescia, The FabLab e Talent Garden: far incontrare il mondo delle aziende e della scuola per creare competenze utili ad affrontare il mondo del lavoro e per fornire agli studenti una panoramica degli scenari attuali e futuri.

Il bilancio

Ed è quasi tempo di bilanci, dopo pochi giorni dalla scadenza per la consegna dei progetti (il 2 maggio) e a poche settimane da quella piccola fiera della scienza ribattezzata «Mostra e Dimostra», che sarà ospitata martedì 31 maggio nella sede dell’acciaieria bresciana Ori Martin, e che concluderà questa terza edizione del progetto, un’edizione a metà tra il fisico e il digitale. Una mattinata dedicata a tutti gli studenti che hanno preso parte all’hackathon 2022, e che culminerà con la premiazione dei vincitori.

A giudicare i lavori degli studenti, lo ricordiamo, ci sarà una giuria composta da un rappresentante di tutte le realtà che hanno supportato quest’anno il Da Vinci 4.0: gli sponsor Confindustria e Banca Valsabbina, i partner tecnici Giustacchini, Campustore e Carriere.it, e naturalmente The FabLab, Talent Garden e il Giornale di Brescia. Ed è proprio ad alcuni di loro che abbiamo chiesto di raccontare l’importanza e di sottolineare il valore dell’iniziativa. Di fornire la loro personale visione del Da Vinci 4.0 come «ponte» tra la formazione dei cittadini e dei lavoratori del domani e le esigenze delle imprese.

Massimo Temporelli: «Abbiamo alzato l'asticella»

Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab - © www.giornaledibrescia.it
Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab - © www.giornaledibrescia.it

Freschezza. In una sola parola Massimo Temporelli, divulgatore scientifico, fondatore di The FabLab e anima del progetto Da Vinci 4.0, descrive ciò che i giovani d’oggi sono in grado di trasmettere alle aziende. Nuove idee sicuramenre, ma anche un più immediato modo di comunicarle. «Il Da Vinci 4.0 ha il merito di stimolare gli studenti - sottolinea Temporelli -, di incoraggiarli a pensare oltre la scuola, avvicinandoli così al loro futuro lavorativo. E quest’anno il risultato è stato davvero sbalorditivo». Il fondatore di The FabLab ammette di aver già sbirciato tra i progetti che sono stati caricati sul portale davinciquattropuntozero.it (il termine per la presentazione era il 2 maggio), e ne è decisamente entusiasta.

«Il livello si è alzato davvero tanto nel corso delle tre edizioni - assicura Temporelli -. È stato un crescendo di qualità, e quest’anno i ragazzi hanno presentato non solo prototipi già ben sviluppati, ma che addirittura sarebbero quasi pronti per essere messi sul mercato. Mi piace che l’iniziativa abbia virato in questo senso, credo che il prossimo anno dovremmo approfondire ulteriormente questa dimensione. Del resto è una specificità del territorio bresciano quella di trasformare le idee in prodotti».

In un ideale bilancio di fine edizione, Temporelli promuove anche la modalità «phygital», che ha conservato gli incontri in presenza con gli studenti nelle scuole, ma allo stesso tempo ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità offerte dagli strumenti digitali. «Dall’edizione dello scorso anno, effettuata in piena emergenza pandemica, abbiamo portato a casa qualcosa di buono - assicura il divulgatore scientifico -. Perché, per quanto resti fondamentale la fisicità, ormai non possiamo più prescindere dal digitale, che espande ulteriormente le possibilità del progetto». 

Infine un plauso Temporelli lo riserva al gruppo, sempre più affiatato, di studenti e professori, partner e sponsor che compongono il mosaico Da Vinci 4.0: «Abbiamo formato un ecosistema forte - conclude il fondatore di The FabLab - che fa squadra attorno a una visione comune e dialoga insieme per migliorare sempre».

Nunzia Vallini: «I ragazzi sono al centro»

Nunzia Vallini, direttore del Giornale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Nunzia Vallini, direttore del Giornale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it

Da tempo il Giornale di Brescia ha voluto provare a costruire un collegamento tra mondo del lavoro e mondo dell’impresa e «Da Vinci 4.0 si pone proprio questo specifico obiettivo, essere un ponte tra la scuola e le aziende - ribadisce Nunzia Vallini, direttore del Gdb -. Uno dei ruoli del nostro quotidiano, oltre a narrare quello che accade, è infatti anche quello di creare ponti. In questo caso tra quella che può essere una domanda e un’offerta». Il progetto, ormai giunto alla sua terza edizione, nasce proprio dopo che la redazione ha intercettato, dialogando con le aziende, il bisogno di nuove figure professionali che apparivano introvabili. Non solo per l’altissima specializzazione tecnica necessaria, ma anche perché in alcuni casi non c’era corrispondenza tra le opportunità formative a disposizione degli studenti e i loro possibili sbocchi professionali.

«La scuola - specifica il direttore - deve ora come non mai formare figure che riescano a inserirsi in un mondo del lavoro sempre più professionalizzante, oltre che professionalizzato. Nel senso che l’azienda è alla ricerca non tanto di una manodopera generica, quanto piuttosto di un’alta specializzazione. Quindi il mondo dell’istruzione, oltre a formare i futuri cittadini, ha anche bisogno di un contatto con il territorio, affinché dopo il diploma gli studenti non restino disoccupati. Dall’altra parte abbiamo anche delle imprese che faticano a trovare manodopera specifica e qualificata: l’azienda avrebbe bisogno dello studente su misura, e viceversa».

Ed è proprio in questo snodo che s’inserisce Da Vinci 4.0, che tra gli obiettivi ha proprio far dialogare gli studenti e i loro futuri luoghi di impiego. Il Giornale di Brescia, in quanto interprete dell’attualità in tutte le sue sfaccettature, si pone così anche come facilitatore, in grado di aggiungere valore allo scambio tra scuola e imprese. Senza mai dimenticare la componente umana. «Le aziende del futuro - conclude Vallini - saranno sempre più tecnologizzate e specializzate, molto spesso digitalizzate e robotizzate, ma dovranno avere sempre al centro l’uomo e la sua crescita».

Elisa Torchiani: «Una formazione di qualità»

Elisa Torchiani, vice presidente di Confindustria Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Elisa Torchiani, vice presidente di Confindustria Brescia - © www.giornaledibrescia.it

Un rapporto che cresce e si consolida, quello tra il progetto Da Vinci 4.0 e Confindustria Brescia. «L’avevamo raccontato all’inizio di questo percorso, vogliamo ribadirlo anche al termine: iniziative come il Da Vinci 4.0 sono fondamentali oggi per avvicinare i giovani al mondo dell’impresa, oltre che un punto di riferimento importante per la nostra associazione». La sintesi di Elisa Torchiani, vicepresidente di Confindustria Brescia con delega al Capitale umano, racchiude il senso più profondo del progetto ideato dal Giornale di Brescia. «Parlare agli studenti, incontrarli direttamente e confrontarsi è sempre stato importante ma ora è diventato fondamentale - prosegue Torchiani -: il nostro compito è intervenire lavorando sulla formazione e facendo comprendere ai giovani quali possano essere le strade migliori per garantirsi un solido futuro lavorativo». 
Concetto avvalorato anche da un’indagine recentemente presentata dall’associazione di via Cefalonia, relativa all’ormai noto mismatch tra domanda e offerta di lavoro nel territorio bresciano.

«Abbiamo coinvolto 171 imprese, soprattutto pmi metalmeccaniche che occupano 18mila addetti, alla ricerca di personale - illustra Torchiani -. Ne è emerso un dato allarmante. In particolare, il 98% delle aziende intervistate fatica a trovare tecnici specializzati, Il 97% operai specializzati. È chiaro che qualcosa non va, e spetta a noi lavorare per sistemarlo, grazie anche a progetti come Da Vinci 4.0, che lavorano direttamente a monte, e alla successiva spinta verso percorsi fruttuosi in ambito lavorativo. Penso soprattutto alle lauree in discipline Stem (Science, technology, engineering and mathematics ndr) e agli Its, gli Istituti tecnici superiori, fondamentali in una provincia a stretto carattere manifatturiero». Con un pensiero, infine, sul futuro. «Abbiamo di fronte una grande opportunità, rappresentata dal Pnrr e dai fondi ad esso collegati - conclude la vicepresidente -. I nostri sforzi devono concentrarsi in una direzione: convogliare risorse in una formazione di qualità, legata direttamente alle richieste del territorio in cui essa è inserita».

Carolina De Miranda: «Il futuro, green e digitale»

Carolina De Miranda, sustainability manager di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it
Carolina De Miranda, sustainability manager di Ori Martin - © www.giornaledibrescia.it

Il progetto Da Vinci 4.0, e in particolare questa terza edizione, «propone una sfida più che mai attuale». A ribadirlo ancora una volta è Carolina De Miranda, sustainability manager di Ori Martin. Una figura quella creata all’interno del grande gruppo siderurgico bresciano che vuole rispondere alle necessità del presente. La sostenibilità ambientale infatti è un tema che è diventato prioritario per Ori Matin, con la trasformazione digitale come chiave per perseguirla. «Del progetto Da Vinci 4.0 - prosegue De Miranda - ho apprezzato molto la diversa tipologia di progetti richiesti agli studenti: è fondamentale l’integrazione tra approccio tecnico ed estetico».

E proprio per questi motivi Ori Martin ospiterà, il 31 maggio, la giornata conclusiva del Da Vinci 4.0 di quest’anno: «Da azienda energivora quale siamo - sottolinea la manager -, è nel nostro dna la continua ricerca di soluzioni innovative che possano aiutarci nel percorso di decarbonizzazione e lotta al cambiamento climatico. Sarà quindi un onore e un piacere accogliere i ragazzi e ascoltare i loro progetti, che, perché no, potrebbero risultare utili anche alla nostra azienda».

Sarà inoltre l’occasione per Ori Martin di farsi conoscere dagli studenti, degli istituti tecnici ma anche dei licei, che si approcceranno presto al mondo del lavoro: «I tecnici specializzati sono tra le figure più strategiche per il nostro business - assicura De Miranda -, proprio perché la rivoluzione che stiamo vivendo riguarda più di ogni altra cosa il mondo della produzione e quello delle fabbriche».

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E aggiunge: «Scuola e imprese devono fare rete. Per questo noi ogni anno coltiviamo e alimentiamo questo rapporto, sia con le scuole sia con le università, attraverso attività di stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro». Per Ori Martin è fondamentale che i ragazzi, prima ancora di approcciarsi al mondo del lavoro, siano informati su dinamiche e complessità della vita lavorativa di tutti i giorni. «Allo stesso modo - conclude De Miranda - è strategico conoscere le nuove esigenze dei giovani, ascoltarli e trovare per loro la più adeguata collocazione in azienda».

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