Obiettivo Salute presenta il sistema Da Vinci Xi

Si tratta dell'ultima frontiera della chirurgia mininvasiva di cui si è recentemente dotata Fondazione Poliambulanza. Dalle 20.30 su Teletutto
Daniela Affinita, conduttrice di Obiettivo Salute
Daniela Affinita, conduttrice di Obiettivo Salute
AA

Il chirurgo non opera direttamente con le proprie mani, ma manovra a distanza un robot, di altissima precisione, seduto comodamente alla propria console. È questo quanto reso possibile dal sistema robotico Da Vinci Xi, l'ultima frontiera della chirurgia mininvasiva, di cui si è recentemente dotata Fondazione Poliambulanza e che verrà presentato questa sera a Obiettivo Salute in diretta a partire dalle 20.30 su Teletutto.

In studio Mohammad Abu Hilal, Direttore del dipartimento di Chirurgia Generale, Primario del reparto di Chirurgia e Responsabile dell'Unità Epatobiliopancreatica, Robotica e Mininvasiva di Fondazione Poliambulanza assieme al collega il dottor Giuseppe Zimmitti dell'U.O di chirurgia.

«Il chirurgo che guida l'operazione - spiega Mohammad Abu Hilal - si trova immerso direttamente nel corpo del paziente, grazie alla visione tridimensionale avvolgente offerta dal dispositivo raggiunge livelli di altissima precisione. I dettagli anatomici, che possono essere ingranditi fino a dieci volte, mettono il chirurgo nelle condizioni di operare in maggiore autonomia e minor tempo». 

A raccontare i numerosi benefici e vantaggi i pazienti collegati via Skype. Il robot Da Vinci Xi rappresenta un indiscusso salto di qualità, per esempio, nel trattamento dei tumori del colon-retto, dello stomaco, del pancreas, del rene e della prostata, nella chirurgia addominale e di parete, e in generale in tutte quelle situazioni cliniche che già si avvalgono della chirurgia laparoscopica. Ampio spazio sarà dedicato anche alle cause, ai sintomi e alla diagnosi per il tumore al pancreas, allo stomaco e al colon, grazie al contributo del Dottor Cristiano Spada, responsabile dell'U.O di Endoscopia Digestiva di Fondazione Poliambulanza.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia