Cibo, feste e famiglia: per il 34% sono fonte di stress

Lo psicologo dà 5 regole per vivere bene il periodo delle feste in famiglia e non farsi venire l'ansia da abbuffata
Mamma che fa mangiare il figlio adulto © www.giornaledibrescia.it
Mamma che fa mangiare il figlio adulto © www.giornaledibrescia.it
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«Mangia che ti vedo dimagrito», «Assaggia questo» e ancora «Mangia che è buono»: frasi che si è soliti sentire durante i pranzi e le cene di famiglia, soprattutto da mamme ansiose, preoccupate che i loro figli (soprattutto adulti) si nutrano a sufficienza.

Per il 34% degli italiani questa «scena» è fonte di stress e ansia.

A dirlo è uno studio condotto dall’associazione Nutrimente Onlus con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sentendo un campione scelto di 1500 italiani, per comprendere i disagi derivanti dalle abbuffate natalizie.

«A Natale il cibo è sicuramente l'indiscusso protagonista delle tavole – afferma Sara Bertelli, psichiatra psicoterapeuta presidente dell’Associazione Nutrimente Onlus – e costituisce il collante del tempo passato con amici e parenti. Non è difficile immaginare, quindi, che chi ha difficoltà nel rapporto col cibo il resto dell'anno, potrà avere diversi problemi nel periodo festivo».

Otto italiani su 10 trascorreranno il Natale in famiglia e per il 49% dei casi si tratta di uomini e donne che vivono fuori casa per il restante periodo dell’anno. Ecco che il ritorno, seppur per poco tempo, è carico di aspettative, soprattutto per genitori (76%), nonni e familiari stretti (68%) ed amici d’infanzia (49%). Tra i momenti che si trascorreranno insieme, per la maggior parte dei casi (78%) avranno protagonista la tavola che, soprattutto nella tradizione mediterranea, è sinonimo di convivialità e socialità durante le feste. Momenti questi che, seppur amati da quasi tutti (69%), in alcuni casi diventano difficilmente gestibili e fonte di disagi emotivi (34%) e di stress (36%), che si traduce in un malessere capace di rovinare la serenità del momento (42%).

Chi o cosa crea il disagio? Per l’89% dei casi è la mamma. A seguirla è anche la nonna (78%) e zia (43%). Preparazioni che vedono protagonisti piatti della tradizione (85%), pietanze elaborate (73%) e soprattutto caloriche perché ricche di condimenti (69%), di salse (68%) serviti in porzioni abbondanti (72%) e ripetute più volte (84%). 

 

Ecco le regole per superare l'ansia da abbuffata

1- No al digiuno preventivo: è opportuno non esagerare con l’alimentazione ed evitare di arrivare affamato così da non perdere il controllo  durante i pasti.

2- Sì alla pianificazione: bisogna vivere i pranzi e le cene godendo della compagnia dei familiari e degli amici, cercando di non porre tutta l’attenzione sul cibo. Come? Pianificando cosa mangiare prima o sentirsi libero di lasciare degli avanzi se non ce la si sente di finire il piatto.

3- Priorità a stare bene a tavola: no all’obbligo di mangiare per cercare di non offendere chi ti ospita. La priorità è il proprio benessere e la piacevolezza del convivio.

4- Il relax: sì allo sfruttare il tempo delle feste per riprendere attività piacevoli e rilassanti che si è sospeso per mancanza di tempo e riprendersi le amicizie. Coltivare le relazioni aiuta a mantenere sensazioni positive e fa sentire supportati.

5- No allo stress per smaltire gli eccessi: evitare digiuni o un’attività fisica eccessiva con l’idea di riparare o anticipare le abbuffate. Alimentarsi poco e male ha come unico risultato di stressare l’organismo. Eccedere con l’attività sportiva, può mettere a rischio di infortuni.

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